“Violenza di Genere nel Cilento”, se ne è parlato a Gioi , tappa del tour con cui il Centro Antiviolenza “Il Volo delle Farfalle” di Vallo della Lucania porta nei paesi l’informazione e la sensibilizzazione sulla violenza di genere. Alla presenza di educatori, forze dell’ordine, dopo i saluti del sindaco, Andrea Salati e l’introduzione sui temi, in particolare legati al territorio, che sono stati poi trattati, di don Guglielmo Manna, si sono susseguiti gli interventi della dottoressa Monia Monzo, coordinatrice del Centro, che ha spiegato quali forme di violenze coinvolgono le donne che ne sono vittime e i minori che assistono alla violenza nell’ambito familiare, l’importanza del lavoro di rete con le altre istituzioni e di come la scuola debba intervenire sui giovani stimolando l’educazione alle emozioni (intelligenza emotiva, empatia).
Ha fatto seguito la dottoressa Carmen Brogna, psicologa, che ha spiegato il ruolo dello psicologo nel Centro vallese ed il lavoro che viene svolto nel percorso di aiuto alle donne. La dottoressa Sara Faracchio, sociologa, infine,ha parlato delle attività di prevenzione e sensibilizzazione che il Centro svolge nelle scuole dell’ambito territoriale che fa riferimento al Piano di Zona S8. Ha fatto seguito un interessante ed ampio dibattito. Nel Centro vallese operano altre figure come assistenti sociali e avvocati e tutti i servizi sono assolutamente gratuiti.
«Sono soddisfatto di aver dato, da subito, la disponibilità alla dottoressa Monzo ad ospitare a Gioi questo incontro su di una problematica emergente anche nel nostro territorio, e l’esito positivo dell’incontro mi ha dato ragione. - afferma Andrea Salati – Sono convinto che la violenza di genere che sembra lontano da noi, sia invece molto vicino a noi, nelle nostre case, tra le mura domestiche. Ritengo, perciò, che con la conoscenza, la discussione, lo scambio di opinioni, l’informazione, la sensibilizzazione, che il Centro Antiviolenza vallese con il coordinamento dell’instancabile dottoressa Monzo, sta portando nei paesi e nelle scuole afferenti al Piano di Zona S8 e con la collaborazione delle forze dell’ordine e degli educatori si potranno mettere in atto tutti gli antidoti preventivi per far si che il fenomeno non attecchisca nel sociale dei paesi cilentani, che finora è stato turbato da episodi presto e ben isolati», conclude Salati.
S.B.