Il pari contro l’Inter di sabato è stato indubbiamente un buon pareggio. Uno di quelli che hanno il valore di una vittoria, ma il peso rimane quello di un solo punto guadagnato. È andata bene al Napoli, perché è arrivato nello scontro diretto e perché anche l’Atalanta ha pareggiato. Però rimane la scia di 5 partite senza vittorie, troppo poco per una squadra che vuole rimanere al vertice. Mai Conte era rimasto a secco di successi per 5 partite consecutive da quando allena in Serie A. L’ultima vittoria del Napoli risale all’ormai lontano 25 gennaio, quella al “Maradona” contro la Juventus. L’astinenza dura da un mese abbondante, con 4 pareggi e 1 sconfitta. Considerato il “pieno” di fiducia e la risalita dal punto di vista della qualità del gioco i tempi sembrano maturi per tornare al successo. Si avvicina la sosta di marzo, l’ultima stagionale, ma mancano ancora due partite. Domenica si torna al “Maradona” (ore 15) per la partita contro la Fiorentina.
La domenica successiva si gioca in trasferta (ore 12.30) in casa del Venezia. Si tratta di due impegni sulla carta - sicuramente - alla portata del Napoli visto sabato al “Maradona”. Vale a dire combattivo e determinato. La Fiorentina, pur battendo il Lecce nell’anticipo di venerdì, resta in un momento difficile. Il Venezia si barcamena in zona retrocessione, ma sabato ha strappato il pari all’Atalanta. Conte ritroverà Olivera dal primo minuto domenica, ma per Neres bisogna aspettare. Forse il brasiliano potrebbe rientrare contro il Venezia, ma più per la panchina. È tutto da vedere. Rimarranno sicuramente fuori Mazzocchi e Anguissa, il cui rientro è previsto dopo la sosta, quando il Napoli sfiderà il Milan al “Maradona”, il prossimo vero big match. Prima, però, è fondamentale tornare a vincere: perché entranti nel “count down” delle ultime giornate la sfida con le rivali si gioca anche a distanza, incrociando i relativi impegni.