Nemmeno le parole di De Laurentiis qualche giorno fa a Dimaro erano bastate. A Napoli si continuava a parlare con insistenza di Hermoso. Eppure il presidente fu chiaro: «Capisci poco di calcio», rispose a un ragazzo che gli chiese dell’ingaggio del difensore centrale spagnolo, ex Atletico Madrid. Il senso era: "Ho speso 50 milioni per due difensori giovani e forti e tu pensi a un 30enne svincolato ancora a spasso?" Eppure, qualcuno è arrivato perfino a mistificare la realtà, attribuendo la piccata risposta del presidente a un’altra domanda, su Messi, rivolta da un altro tifoso. Evidentemente, ammettere che De Laurentiis aveva smentito l’ipotesi Hermoso era doloroso, visto che in tanti, da settimane, davano per preso (o per vicino, a seconda dei casi) il calciatore spagnolo. Forse per questo il Napoli ha deciso di mettere la parola fine. Visto che da oggi comincerà un altro periodo a contatto coi tifosi, De Laurentiis non ne può più di domande su Hermoso, aspettandosi semmai qualche complimento per Buongiorno. Ieri un comunicato stampa, che ha citato un noto quotidiano sportivo, ha smentito. «Si continua a parlare di Hermoso al Napoli. La linea della difesa è stata completata con gli arrivi di Marin e Buongiorno. Il pur bravo Hermoso non fa parte degli obiettivi del Napoli». E come per magia le voci sono cessate: via al dietrofront collettivo e a decine di vecchi post cancellati. Il Napoli ha, comunque, effettivamente sondato lo spagnolo a inizio mercato, ma si è fermato di fronte alle esose richieste: tra queste quella di un ingaggio di 4.5 milioni.
Mentre il ds Manna operava per altre soluzioni (Marin e Buongiorno) gli agenti di Hermoso si sono rifatti vivi, offrendo sconti sulle commissioni e anche una limatura dell’ingaggio. Nulla che somigliasse a un accordo, e infatti il Napoli non si è più mostrato interessato. Eppure, come spesso accade, qualcuno si è divertito a scommettere sull’arrivo del giocatore accendendo la fantasia dei tifosi. Un giocatore semi sconosciuto diventato oggetto del desiderio: “merito” di utenti e pagine social, a cui va dato atto di avere grosso seguito, che hanno dato per certo l’acquisto. Il meccanismo perverso si è creato quando qualche giornalista ha ripreso la notizia, dando quindi riscontro alle previsioni social e quindi dando credito a semplici invenzioni. Un gioco di riscontri incrociati, in realtà frutto solo di suggestioni, che in modo perverso hanno portato i tifosi a credere ciecamente ai social e invece a screditare i giornalisti. Meccanismo simile a quello della politica, dove chi appartiene al “sistema” (in questo caso i giornalisti) viene visto come connivente dei “poteri forti” e quindi, infido e spesso oggetto di offese e insulti, come chi si è permesso di mettere in dubbio l’arrivo di Hermoso. Invece i sedicenti "insider" e alcune pagine social vengono visti come liberi, slegati dal sistema e connivenze, e quindi credibili. E ai tifosi "social", almeno una parte, piace credere che ci siano cose che chi "sa" non dice per chissà quale motivo. Il Napoli, stufo delle insistenti voci, ha comunque deciso di mettere fine a tutto questo.