Nei confronti dei capipopolo ho sempre avuto un sentimento di tenerezza, ma anche di commiserazione. Pensano di dar voce a una moltitudine ma, come spesso accade quando c'è di mezzo questo eterogeneo e mutevole aggregato di persone, alla fine a stento riescono a rappresentare sé stessi.
Temo sia quanto successo a Luciano Spalletti il quale, fregandosene di chi, simpatico o antipatico che sia, gli paga lo stipendio, fa dichiarazioni d'amore (solo) per un popolo - quello azzurro - che non deve però fare i conti (anche) per lui a fine mese. Un errore di calcolo madornale.