L’impresa è arrivata. Forse era anche inattesa. Il tabellone, infatti, non era dei più semplici, ma Assunta Susy Scutto è già una grande della specialità e al Mondiale in Uzbekistan l’ha confermato. La ventenne napoletana ha vinto uno splendido bronzo. Medaglia pesantissima per la spedizione azzurra. Era dal 2007, quando a Rio vinse il bronzo Ylenia Scapin, che una ragazza azzurra non saliva sul podio iridato. Ci è riuscita una meravigliosa Susy nella categoria dei –48 kg.
“Ancora non ci credo” ha raccontato la campana al termine di una giornata fantastica. "Per questa gara avevo buone sensazioni, mi sentivo motivata e con tanta voglia di vincere: la partenza non era delle più facili ma dopo aver vinto ho capito che c’ero. Io ho messa tutta me stessa il resto è stato tutto un dono di Dio: mi piace pensare che abbia un grande piano per me e questo mi permette di dare tutta me stessa. Nonostante sia giovane, non mi sono fatta intimorire da nessuno: non volevo tornare a casa con il peso di non aver dato il meglio di me… ed eccomi qui con questa medaglia. So che manca da molto in Italia e vorrei solo essere la persona che ha riaperto la strada perché ci sono tanti ragazzi e ragazze che possono fare altrettanto. Ringrazio Antonio Ciano che mi trasmette quotidianamente la sua esperienza e che mi è sempre vicino; ringrazio anche la nazionale che ha posto fiducia in me, tutto lo staff delle Fiamme Gialle a partire dagli allenatori Salvatore Ferro e Ylenia Scapin, i miei preparatori Andrea e Fabrizio e i miei colleghi e compagni di squadra. L’ultimo ringraziamento va alla mia famiglia, a Kevyn e al maestro Gianni Maddaloni” papà del grande Pino che a Sidney 2000 si regalò il sogno di portare a Scampia una meravigliosa medaglia d’oro. Quel sogno lo culla da sempre anche Susy Scutto e tra due anni a Parigi, se riuscirà a qualificarsi, proverà a trasformarlo in realtà.