L'intesa per il rinnovo non c'è, la differenza tra domanda e offerta è ampia, il futuro di Lorenzo Insigne sempre più lontano da Napoli. Si sta concretizzando lo scenario che i tifosi azzurri temevano, ma che c'era da aspettarsi in maniera piuttosto oggettiva: da una parte il club, che per due stagioni consecutive non ha incassato gli introiti garantiti dalla qualificazione in Champions Legue; dall'altra il capitano con un potere contrattuale enorme dopo la vittoria degli Europei e data la scadenza, tra meno di un anno, del vincolo che lo lega alla sua squadra del cuore. In estrema sintesi, la necessità di un'oculata gestione economica contro la legittima voglia di monetizzare un'estate super ricavando il più possibile da quello che sarà, con ogni probabilità, l'ultimo contratto di una splendida carriera. E, allora, l'Everton di Benitez, lo Zenit San Pietroburgo e l'Inter sono alla finestra. Con i nerazzurri è già iniziata partita a scacchi a distanza iniziata. Proposta una prima pedina di scambio: Alexis Sanchez, che, però, guadagna troppo per le casse partenopee (7 milioni di euro a stagione). Decisamente più alla portata e assolutamente gradito a Spalletti è Vecino, che, fungendo da contropartita tecnica, potrebbe livellare verso il basso i 30 milioni richiesti da De Laurentiis per lasciar partire, subito, Insigne. Non è da escludere, però, una accordo a febbraio 2022, col Napoli che resterebbe a bocca asciutta mentre il folletto di Frattamaggiore verrebbe “premiato” con un bonus alla firma di 7 milioni. Si vedrà, ma rischiano di scorrere i titoli di coda su una storia che sembrava poter essere infinita.
Napoli, Insigne nel mirino di tre top club europei
Manca l'intesa sul rinnovo, l'Inter ha individuato due possibili contropartite tecniche
Napoli.