Scherma, il sogno di Curatoli: "Grazie Napoli, ora vorrei aiutare i giovani"

L'argento Olimpico sogna una palestra tutta sua per trasmettere le proprie conoscenze ai ragazzi".

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Napoli.  

Dopo l’Olimpiade vacanze in Grecia. Qualche giorno utile per staccare la spina dalle pressioni e anche per dare un po’ di respiro ad un fisico messo enormemente sottopressione negli ultimi mesi con lo scopo di arrivare ai Giochi al 100%. Luca Curatoli è tornato a Napoli, città che ama e che ricorda sempre dopo ogni successo. L’argento nella prova a squadre di sciabola è il momento più alto della sua carriera, anche se c’è un pizzico di rammarico per come è andata nell’individuale. Luca però avrà altre occasioni, la prima appena tra tre anni a Parigi. Su Instagram il campione partenopeo ha scritto un messaggio proprio alla sua città con una promessa.  

“Tra tutti i ringraziamenti per aver raggiunto questo traguardo, non poteva mancare la Mia amata Napoli… città in cui sono nato, cresciuto, e dove è iniziata la mia grandissima passione per questo sport da quando avevo 6 anni. 

Chi è cresciuto qui sa della marcia in più che Napoli ti può dare, a me ha insegnato l’esuberanza, l’ironia, la calorosità, l’affrontare tutto con la giusta leggerezza e positività, anche nei momenti più difficili e perché no quel pizzico di “cazzimma” che male non fa. 

Tutti elementi che cerco di portarmi dietro nella vita e nelle gare che mi rendono un perfetto "figlio del Vesuvio”. 

Tra tutte le cose che ho imparato crescendo qui, come non citare anche lo spirito di adattamento dovuto alla mancanza di strutture adeguate ad incentivare la passione di tanti giovani ragazzi, che come me amano lo sport e altri sportivi che inseguono il sogno Olimpico. 

Questa medaglia per me rappresenta una grande responsabilità, vorrei avere una palestra tutta mia per poter trasmettere ai più giovani la mia esperienza, allenarmi al loro fianco, aiutarli nella loro crescita sportiva ed insegnar loro ciò che ho appreso in tanti anni di gare e allenamenti”.

Un messaggio chiaro che le Istituzioni non devono ignorare, se un campione vuole mettere le proprie conoscenze e il suo talento a disposizione dei giovani, va aiutato in tutti i modi. Bravo Luca!