Il sogno Massimiliano Allegri è durato una manciata di giorni, prima di cedere il passo a una soluzione più facilmente realizzabile: quella di affidare la panchina a Luciano Spalletti. Il Napoli a un toscano, ma non all'ex Juventus, tornato ad accomodarsi sullo scranno bianconero dopo due stagioni che hanno permesso di capire, alla dirigenza della Vecchia Signora, che, in fin dei conti, il problema per i vani inseguimenti alla Champions League non era quel mister che, anzi, in Italia aveva contribuito a consolidare il monopolio torinese, durato 9 anni. Un incetta di scudetti avviata da Antonio Conte e interrotta dallo stesso tecnico, con l'Inter, prima di lasciare la guida tecnica dei i nerazzurri. Al suo posto Simone Inzaghi, altra suggestione per lo scranno partenopeo. Il valzer delle panchine sta per fermarsi dopo aver girato vorticosamente nelle ultime ore. Tra giovedì e venerdì prossimo Spalletti dovrebbe essere presentato, previa autorizzazione proprio dell'Inter, che ha ancora un vincolo in essere, col mister di Certaldo, sino al prossimo 30 giugno. De Laurentiis e Spalletti hanno già parlato, e a lungo, anche di mercato. Quest'ultimo non ha fatto una piega rispetto all'eventualità che vengano ceduti pezzi da novanta quali Koulibaly e Fabián Ruiz, ma non solo. Tiene banco il rinnovo di Insigne che, se non dovesse accettare l’offerta per prolungare il contratto che scadrà a giugno 2022, potrebbe essere ceduto per evitare di perderlo a parametro zero. L'era Spalletti è già iniziata. Vincolo biennale e una missione: tornare nell'Europa che conta e a competere per lo scudetto.
Napoli, dal valzer delle panchine ecco Spalletti
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