BILANCIO 2018: Al Napoli mancano 100 lire, come sempre

Tra Sarri, Ancelotti, mercati mancati e rimpianti

Napoli.  

Cento lire. O dieci centesimi di oggi, fate voi. Sta tutto lì il 2018 del Napoli, come il 2017, e il 2016 pure. E al rewind vedi Milik che se la fa parare non si sa come da Donnarumma, e la cento lire che compare per quella frazione di secondo come per una frazione di secondo compariva una scena hot, ad opera di cinematografi burloni, ai tempi delle pellicole. Rivedi Mertens che la appoggia in mano al portiere della Fiorentina, Insigne che sbaglia un pallonetto con l’Inter, Koulibaly che falcia Simeone, un difensore che si perde De Silvestri e la somma, alla fine, è sempre cento lire. Quelle che mancano proverbialmente per “appararne” mille. E che il Napoli si trova sempre in meno. E quel conto si prova sempre a farlo e rifarlo: il 2018 inizia con Sarri, che è integralista, non mette Rog e Diawara e fa giocare sempre gli stessi che si stancano e fanno segnare Politano a Sassuolo, mai Scansuolo da queste parti, sarà questione di latitudini che alla fine Scansuolo fa rima con Barolo e Nebbiolo. E Sarri va pure a berselo un gran Barolo, con Koulibaly che va a staccare i grappoli più buoni di quella vite, ma niente, mancano sempre 100 lire.


Ma in estate è tutto spiegato: Sarri è integralista, non fa giocare Rog e Diawara, fa solo il 433 che è divertente e bello ma sempre 900 lire vale, o 90 centesimi. Dunque Ancelotti, che non è integralista, ma comunque non fa giocare Rog e Diawara e forse perciò fa 4 punti in meno di Sarri nel girone di andata e mancano 100 lire a Zielinski a San Siro, e parecchio di più a dei deficienti sugli spalti. E mancano 100 lire pure in Champions, che con Sarri vabbé, il girone era facile mentre con Ancelotti era difficile ma è mancato poco, 100 lire tipo, per battere la Stella Rossa e qualificarsi. Niente.


Sarà che a prescindere dal campo, da Sarri che allenava la Sangiovannese o da Ancelotti che non sa in quale Champions League vinta mettere le monetine che gli ballano in tasca (si immagina qualcosa in più di 100 lire), forse quelle 100 lire mancano a chi a una squadra due volte campione d’inverno a gennaio compra prima Grassi e Regini, poi Machach (per la cronaca, uno sta a Parma, ancora infortunato, l’altro alla Samp, infortunato, l’altro ancora a Carpi, e lotta per la salvezza in B). E pure pretendere che basta cambiare quello che allenava la Sangiovannese, con l’uomo che sussurrava alle Champions League, senza fare mercato che per carità, per vincere, lascia immaginare che per l’ennesima volta si è preferito il bluff, con 100 lire in meno, che andare all in con poco più.
Poi certo, c’è il resto, dal var di Firenze, Cagliari, Torino fino al derby d’Italia di Milano e ai giorni nostri con misteri buffi che proseguono…ma al Napoli mancano sempre 100 lire.