Archiviata la prima seduta di consiglio comunale e l'ennesima visita di Renzi senza incontri, De Magistris comincia a dare sostanza a quel progetto politico che ha preso forma in campagna elettorale.
"Napoli città stato, con una sua soggettività politica forte fondata sulla partecipazione democratica popolare sull'autonomia e l'autogoverno. Un progetto da esportare - conferma De Magistris in una intervista a la Repubblica - che deve ancora consolidarsi. Si comincia dal rafforzamento di Dema che è stata il principale collettore culturale e politico della campagna elettorale, e poi da lì - ha dichiarato - verificheremo nelle prossime settimane se ci sono le condizioni, per lanciare qualcosa che non è un partito, non un movimento già visto, ma una proposta che non si colloca in un recinto tradizionale".
Il sindaco annuncia anche un cambio di statuto di Dema, e un'organizzazione strutturata con un segretario e un presidente. "Da oggi ci saranno riunioni per consolidare la forza di Dema" e non è escluso che al fratello Claudio sia affidato un ruolo di vertice.
Come si porrà questo nuovo soggetto sul piano istituzionale con Regione e Governo?
"Al di là della divergenza politica che è nettissima nei confronti di Renzi e che, comunque, è netta anche nei confronti di De Luca – ha dichiarato De Magistris - le istituzioni sono una cosa, la dialettica politica è un’altra. Appena eletto, ho chiesto un incontro al presidente del Consiglio e a quello della Regione. Con De Luca non ho preoccupazioni particolari. Diverso è capire cosa vuole fare Renzi. I segnali li ho lanciati – aggiunde il sindaco - rimane ferma la distanza politica, ma ci può essere un lavoro di correttezza istituzionale reciproca".
Poi arriva la proposta.
"Facciamo così - ha concluso - metto a disposizione del premier Matteo Renzi la mia agenda: decida lui luogo, data e ora e io lo incontro con il massimo dell'umiltà".