"C'è stato un approccio troppo semplificato in campagna elettorale al voto nel Mezzogiorno, pensando che tutto fosse sul reddito di cittadinanza. Invece c'è un tema di sicurezza sociale, di marginalità ma anche di attenzione politica nei confronti del Mezzogiorno che non è stato espresso da tutti e questo ha portato gli elettori a votare M5S, che maggiormente si è proposto come forza attenta ai bisogni del Sud". Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi commentando le elezioni a margine del convegno della School of Public Management nell'aula Congressi della Federico II.
Manfredi, eletto e sostenuto dall'alleanza Pd-M5S, ha sottolineato che "i bisogni del sud sono un grande tema politico che abbiamo in un'Italia divisa, con visioni di società diverse e crisi dei grandi partiti nazionali. Rappresenta un problema per il futuro e da questo bisogna partire per avere una proposta politica che sia capace di rispondere ai bisogni di tutto il Paese".
Per Manfredi la ricetta giusta è quella nata all’ombra del Vesuvio un anno fa: «Il fronte progressista deve ripartire dall’alleanza di Napoli e io voglio dare un contributo anche a livello nazionale, siamo un modello».
Patto Napoli. Il sindaco sui rapporti con il futuro governo di centrodestra sgombra il campo da ogni dubbio "Il Patto per Napoli rappresenta un dato acquisito da Napoli e da altre città. Del percorso da rispettare parleremo con il nuovo governo". Ha aggiunto il sindaco Manfredi .
"Ci sono anche altre città coinvolte in questa arma di sostegno ai Comuni in difficoltà, tutte le forze politiche hanno manifestato l'intenzione di mantenerla e addirittura di rafforzarla. Quando il nuovo governo si sarà insediato ne parleremo con il nuovo ministro dell'Economia, guardando insieme questo percorso e rispettando tutte le tappe che rappresentano il futuro di Napoli, perché parliamo di un risanamento economico indispensabile per una città più vivibile e di qualità".
Nuovi equilibri in giunta. Il M5S diventato il primo partito in città, in giunta è rappresentato da 2 assessori ma senza alcun ruolo politico. Non è da escludere che possano chiedere una poltrona più pesante da un punto di vista politico come quella da vicesindaco. In Consiglio comunale i cinque stelle erano cinque nel 2021, poi diventati sei dopo che Claudio Cecere ha lasciato Alessandra Clemente per poi tornare a tre dopo la scissione dei dimaiani.