"Quanto accaduto ha mortificato senza motivo la nostra comunità politica e la riprova è l'esodo ininterrotto, registratosi negli ultimi giorni, di amministratori e dirigenti politici che hanno lasciato il partito. A tal proposito voglio a chiare lettere precisare che siamo in presenza di scelte consapevoli e volontarie e non certo di fake news, e trovo stupefacente l'esternazione del neo commissario regionale che irresponsabilmente parla di una 'camorristica campagna di disinformazione esercitata con metodi intimidatori', espressioni di cui dovrà dar conto in sede giudiziaria. Niente male come avvio di rinnovamento".
Lo dichiara il senatore Domenico De Siano, che tre giorni fa ha annunciato il suo addio a Forza Italia, del quale è stato per diversi anni coordinatore regionale in Campania, in polemica con le scelte del neo commissario regionale Fulvio Martusciello e con i criteri utilizzati per la formazione delle liste elettorali di Forza Italia in Campania. In una nota, De Siano osserva "che anche Tajani non ha osato smentire la ricostruzione dell'accordo da me raggiunto con i vertici nazionali per la definizione dei criteri di formazione delle liste: ciò per la semplice ragione che quanto da me dichiarato è la pura e sacrosanta verità. Dunque, si conferma che a disattendere l'accordo sono stati loro e non certo l'allora dirigenza campana del partito. Trovo risibili le argomentazioni usate da Tajani per giustificare le scelte compiute: mai nessuno di noi ha contestato il diritto del presidente Berlusconi di guidare le liste in Campania. Egli è il fondatore e il leader riconosciuto del movimento e nessuno di noi si è mai sognato di criticare la sua decisione che ha valore squisitamente politico".
Secondo De Siano "avere bloccato tanti posti nelle liste con candidature multiple, ad eccezione di quella di Berlusconi, ha prodotto l'unico risultato, a questo punto chiaramente voluto, di limitare spazi per la rappresentanza territoriale. Il mio successore alla guida regionale del partito - precisa De Siano - non si è candidato per l'evidente ragione che è un europarlamentare in carica e che pertanto già riveste un importante ruolo istituzionale, ed è quantomeno singolare parlare di rinnovamento rispetto a candidature come quella di Caldoro e Patriarca che hanno lunga presenza nelle istituzioni e sono gli attuali rappresentanti di Forza Italia in Consiglio regionale".
Per De Siano "il resto delle candidature, quelle che in pratica dovrebbero costituire la novità, non sono il risultato dell'applicazione di criteri meritocratici ma di ovvia fidelizzazione personalistica. Non è un caso che la stampa più autorevole abbia aspramente criticato la scelta di alcuni personaggi, totalmente sconosciuti ed avvolti da un alone di mistero, ricordando, quanto giustamente osservato da Antonio Polito e cioè che le elezioni non sono un fatto privato, quasi intimo, in cui conta solo il rapporto tra chi candida e chi è candidato, e 'di quest'ultimo è meglio che il pubblico non sappia niente".
"Del resto, a giustificare questa misteriosa candidatura, si cita un presunto ruolo di responsabile di lista alle passate elezioni regionali campane quando è noto che, a partire dalla provincia di Napoli, questo compito è stato assolto esclusivamente dal coordinatore provinciale del tempo, l'onorevole Antonio Pentangelo, che in prima persona ne curò la formazione, la materiale compilazione ed il conseguente deposito", conclude De Siano.