Commerciante ucciso, Ruotolo: "Quante altre vittime innocenti dobbiamo piangere?

Il senatore: "La lotta alla criminalità diventi priorità del Paese”

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Il Comitato di liberazione dalla Camorra Area Sud Torrese- Stabiese martedì incontra il prefetto di Napoli per chiedere videosorveglianza e più forze dell'ordine.

Napoli.  

“Quante altre vittime innocenti dovremo ancora piangere? L'uccisione del commerciante Antonio Morione, ci lascia sgomenti, senza parole. Impressiona l'efferatezza e la violenza del gesto criminale. Antonio ha difeso, fino al sacrificio estremo della propria vita, il diritto al lavoro. Come allo stesso modo Maurizio Cerrato difese tragicamente a Torre Annunziata il diritto di sua figlia a parcheggiare l'auto in una strada pubblica divenuta ostaggio dei criminali. La camorra con la sua ideologia e cultura di morte è contro i diritti, contro la libertà, contro la vita. La vera battaglia è contro gli indifferenti, gli omertosi e chi ancora continua ad affermare : 'Basta che si uccidono tra loro'. La lotta alle camorre e alla criminalità deve diventare priorità del Paese, non si possono più tollerare episodi del genere. Cordoglio e vicinanza alla famiglia di Antonio Morione, un uomo onesto, un lavoratore, un padre di famiglia”.

Il Comitato di liberazione dalla Camorra Area Sud Torrese- Stabiese martedì incontra il prefetto di Napoli per chiedere videosorveglianza e più forze dell'ordine. 

“Siamo vicini alla famiglia di Antonio Morione, il titolare della pescheria 'Il Delfino' ucciso ieri sera nel corso di una rapina a Boscoreale. Colpisce l'efferatezza, lo spregio per la vita, la violenza cieca e il senso di impunità dei malviventi che sembra avessero messo a segno, qualche minuto prima, un altro raid nella pescheria del fratello della vittima esplodendo anche un colpo di pistola. Antonio Morione nell'opporsi a quelle belve ha difeso il suo diritto al lavoro, l'onestà della propria famiglia e la difesa civica della legalità”. Lo dichiara in una nota il Comitato di liberazione dalla Camorra Area Sud Torrese- Stabiese, una cui delegazione formata dal coordinatore del Comitato Antonello Sannino e don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata e referente locale di Libera Contro Le Mafie si è recata sul luogo dell'omicidio. "Registriamo e denunciamo da mesi un clima da Far West che pervade l'intera area Torrese- Stabiese con faide tra vecchi e nuovi clan caratterizzate da scontri armati ma anche l'avanzare di una criminalità di strada che minaccia la stessa coesione sociale. Preoccupazioni che il Comitato di liberazione dalla Camorra Area Sud Torrese- Stabiese in un incontro già programmato, martedì 28 dicembre, porterà all'attenzione del nuovo Prefetto di Napoli. Ribadiremo al rappresentante del governo le nostre richieste: l'installazione di telecamere per la videosorveglianza, un aumento sensibile delle forze dell'ordine sul territorio, l'incremento degli organici della polizia locale, l'adozione di programmi educativi, l'utilizzo sociale dei beni confiscati e la bonifica degli alloggi popolari ormai divenuti fortini dei gruppi criminali. Con le altre associazioni e organizzazioni che aderiscono al Comitato di liberazione dalla Camorra Area Sud Torrese- Stabiese avvieremo non solo a Boscoreale ma nell'intero comprensorio una serie di iniziative di mobilitazione e di denuncia. O si è contro la camorra o si è complici della camorra”.