Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ne è sicuro “se questi sono i numeri, credo che diventi inesorabile il lockdown regionale, o comunque una forma che ci porta a un'interruzione complessiva di tantissimi servizi, quelli che chiamano non essenziali ma poi vai a spiegare alle persone che non lo sono. Che la situazione sia allarmante, grave e preoccupante - ha spiegato de Magistris - è finalmente sotto gli occhi di tutti. Dico finalmente perché chi ci doveva rassicurare con impegni concreti, fino a poco prima delle elezioni regionali, diceva che era tutto sotto controllo mentre invece i dati già parlavano chiaro da quest'estate, quando la crescita lenta ed esponenziale era assolutamente evidente. Quello che amareggia e fa anche rabbia è che chi doveva fare molto di più per rafforzare quella rete che consente a medici e infermieri di operare in situazioni non di stress non risponde alle domande. Sentiamo ogni giorno dichiarazioni roboanti, ma non c'è chiarezza sul perché non si rafforzano i medici sul territorio che devono intervenire per spegnere i focolai e individuare i contatti diretti. Da questo punto di vista la situazione è precipitata".
Il sindaco ha voluto però ribadire il suo attacco al presidente De Luca anche in maniera diretta. De Magistris ha infatti sottolineano di aver chiesto “ancora invano di partecipare all'unità di crisi dove siede una persona da cui non solo ho una distanza politica, ma che si sta dimostrando anche priva di ogni scrupolo perché non fa un gioco di squadra non chiamando a raccolta i sindaci, le istituzioni e le categorie professionali. Pensa di vincere questa battaglia da solo, arroccato nel palazzo con dei provvedimenti che ormai mostrano uno stato confusionale dal punto di vista politico istituzionale. De Luca deve mettere da parte la propaganda che ha utilizzato per molti mesi e cominciare a rispondere con azioni concrete, vogliamo ordinanze sull'organizzazione della sanità, che vadano in direzione dell'assunzione dei medici e infermieri e non scaricare le colpe sul governo; o avere contezza perché medici e infermieri non vanno a casa a curare, oppure i medici di medicina generale sono lasciati soli, perché sono stati chiusi serie infinita di ospedale e non funzionano i distretti territoriali”.