L’avvocato Angelo Pisani, presidente dell'associazione Noi Consumatori, interpretando la rabbia di molti ha deciso di mettere insieme tutti coloro che hanno subito, stanno subendo e subiranno “danni da lockdown”.
"Le istituzioni non possono pensare di cavarsela con un video messaggio, ripetuti divieti e vane promesse senza certezze - ha affermato Pisani - Ora nero su bianco migliaia di vittime hanno deciso di chiedere tutela e giustizia trascinando le istituzioni innanzi al tribunale come previsto dall'ordinamento. I danni da lockdown - rileva Pisani - sono ormai incalcolabili e mentre altri Paesi introducono misure di salvataggio dell'economia e garantiscono anche contributi a fondo perduto per le aziende. Prima che sia troppo tardi - annuncia Pisani - ho deciso con altri professionisti di predisporre ogni idonea azione legale per la tutela e la difesa della sopravvivenza e dei diritti di tutti i titolari e dipendenti di ristoranti, bar, pub, discoteche e di tutte le altre attività danneggiate e trascurate dalle istituzioni. Sia chiaro che per legge il principio sul diritto all'indennizzo per le vittime del lockdown vale per tutti i danneggiati, come prevede il codice civile e secondo quanto previsto dalla giurisprudenza e dalla nostra Costituzione. Ovviamente hanno diritto a tutela ed assistenza anche i dipendenti delle aziende chiuse o in crisi, come addirittura gli stessi avvocati e commercialisti, che se non si svegliano e non reagiscono seriamente facendo valere tutti i diritti e tutelando anche la dignità professionale, rischiano che in futuro che la toga sia vista quasi come abito di Carnevale. Dimostrando di aver subito un grave danno e la violazione dei propri diritti - dichiara Pisani - così come accade per cause di violazione del diritto alla salute, anche senza impegnarsi a dimostrare le palesi colpe ed omissioni delle istituzioni e le loro indubbie responsabilità politiche ed amministrative, oltre a specifica azione per richiesta risarcimento danni, come previsto dal codice civile (pur se spesso negato dalla vergognosa 'politica del diritto' oggi in auge), è comunque previsto, possibile e legittimo chiedere ed ottenere un indennizzo dalle istituzioni regionali o nazionali per le vittime del lockdown".