Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, continua ad interpretare il ruolo che gli è più congeniale, quello del contro canto. Questa volta il primo cittadino partenopeo, forte anche della protesta di quasi tutti i sindaci italiani contro il Dpcm del governo, si scaglia contro il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
"Le parole di Conte hanno avuto un effetto devastante, siamo passati dalla pandemia al pandemonio - ha affermato De Magistris - è stato sbagliato quel messaggio, ansiogeno e lacerante, che rischia di acuire le tensioni sociali, ragazzi additati come untori, coprifuoco settoriali sono inattuabili perché come polizia municipale siamo sempre in difficoltà, non abbiamo risorse per assumere nuovo personale. Ma il punto è che chiudere una piazza non è la soluzione, perché la gente si sposterà in un’altra piazza vicina, come in un grande e inutile gioco dell’oca. Siamo qui a parlare di questo perché alla fine nel Dpcm c’era poco altro”.
Ma il sindaco arancione non ha risparmiato critiche al presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca.
"Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione - ha infatti affermato de Magistris - Non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva. Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto”.