Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si dice “preoccupato perché, appena si è cominciato a convivere con il virus, il sistema sanitario è già andato quasi al collasso, con pochi tamponi rispetto alle altre regioni. In questo momento ciò che mi preoccupa da sindaco e da napoletano - ha spiegato il primo cittadino partenopeo - è che nei mesi che ci hanno accompagnato da marzo a oggi non c'è stato quel miglioramento della rete sanitaria pubblica, né territoriale, né dei tamponi, né dei presidi del territorio, né delle terapie intensive, né dei Covid center su cui c'era stata molta propaganda. E' questo che mi preoccupa maggiormente e che preoccupa molto i napoletani. Il vero rischio in questo momento è il collasso del sistema sanitario, nonostante il lavoro incredibile di medici e infermieri. Su questo non si è fatto molto, ad esempio l'assistenza domiciliare che potrebbe scongiurare una pressione eccessiva sugli ospedali è praticamente inesistente nella nostra città. È un dato oggettivo, non è polemica politica. Se la Campania è la regione che maggiormente spende e fa il minor numero di tamponi, è un dato oggettivo, non è una polemica, sono fatti".
Il sindaco è intervenuto anche sui furbetti del Tpl che si continuano a dare malati o in congedo parentale creando blocchi del trasporto pubblico napoletano.
"Furbi? Io penso criminali - ha detto de Magistris - Ci sono state azioni mirate di singoli, una piccola minoranza, per mettere in ginocchio i napoletani e il servizio pubblico. Noi abbiamo denunciato questo. C’è un'indagine importante della Procura e dei Carabinieri. Questo è il momento in cui l'Italia deve essere unita anche nella legalità e nei comportamenti responsabili e, soprattutto, chi ha una funzione pubblica deve ancora di più onorare quella funzione. Il trasporto pubblico - ha spiegato de Magistris - non è la cosa che più mi preoccupa in questo momento. A Napoli sta funzionando lo scaglionamento che abbiamo fatto autonomamente, lo si sta facendo nelle scuole e negli uffici e sta aiutando molto, e anche a Napoli la stragrande maggioranza delle persone è attenta e responsabile. C'è un atteggiamento complessivamente maturo, poi ci sono ovviamente le eccezioni. l’Italia e le Regioni da parecchio non investono nel pubblico, lo abbiamo visto con la sanità. I trasporti erano ridotti maluccio già prima e immaginiamo adesso con una capienza ridotta all'80%. La situazione quindi è critica ma il trasporto pubblico non è la cosa che mi preoccupa di più in questo momento”.