Pomigliano: Protesta dei disoccupati, contro sindaco e Salvini

Alcune decine di licenziati, disoccupati ed esponenti dei Si Cobas e dei centri sociali, si sono riuniti davanti a Palazzo Orologio a Pomigliano d'Arco, e hanno esposto uno striscione contro il primo cittadino Russo e il ministro dell’interno.

Pomigliano d'Arco.  

Alcune decine di licenziati, disoccupati ed esponenti dei Si Cobas e dei centri sociali, si sono riuniti davanti a Palazzo Orologio a Pomigliano d'Arco, e hanno esposto uno striscione contro il sindaco Lello Russo e il ministro Matteo Salvini. Tra i senza lavoro c'è anche l'artista Moni Ovadia. Nella sala di Palazzo Orologio stamattina avrebbe dovuto svolgersi un'assemblea organizzata dai Si Cobas sulle criticità del reddito di cittadinanza, ma il sindaco Lello Russo ne ha vietato l'utilizzo per "motivi di decoro urbano" accusando gli organizzatori di aver "sporcato la città tappezzandola di manifesti". Gli esponenti del sindacato di base, invece, accusano la fascia tricolore di aver "sferrato un attacco politico". 
Successivamente si sono diretti in corteo nel teatro gloria di Pomigliano D'Arco i senza lavoro che stavano protestando davanti a Palazzo orologio dove doveva svolgersi un'assemblea organizzata dai Si Cobas sulle criticità del reddito di cittadinanza. I manifestanti, con in testa gli ex operai licenziati dal locale stabilimento Fca, hanno urlato slogan contro il governo fino al teatro, dove si è svolta la prevista assemblea.

Nel corso dell’incontro Mimmo Mignano, uno cinque licenziati Fca di Pomigliano d'Arco, due dei quali, la notte del sabato santo, salirono sul campanile della chiesa del Carmine a Napoli per protestare contro le modalità di accesso al reddito di cittadinanza, ha lanciato la loro posta di creare un comitato di lotta nazionale per "individuare chi ha veramente diritto al reddito di cittadinanza". Le modalità di assegnazione del reddito di cittadinanza secondo Mignano "penalizzano migliaia di veri poveri. Il reddito di cittadinanza così com'è strutturato - ha spiegato Mignano - è un'elemosina che questo governo sta elargendo agli operai. E poi ci sono i poveri, quelli senza un lavoro, i licenziati, i disoccupati, gli immigrati, che non sanno come andare avanti".

Moni Ovadia: continuiamo a lottare, sono stati fatti troppi passi indietro.

Moni Oviadia intervenuto all’assemblea al teatro Gloria organizzata da Si Conad ha detto che “Un vero Governo dovrebbe prendere una decisione seria, con la diminuzione delle ore di lavoro, ma consentendo a tutti di lavorare a parità di stipendio". Sul reddito di cittadinanza ha aggiunto “deve essere dato come in altri Paesi, non come elemosina, ma perché deve essere considerata una vergogna lasciare persone senza lavoro". L’artista  ha ricordato di essere da sempre al fianco e dei più deboli e per questo si è detto anche questa volta “al fianco dei cinque lavoratori di Fca da quando sono stati licenziati. È assurdo che qualcuno perda il lavoro per una rappresentazione, seppur forte. Bisogna ricominciare a lottare perché negli ultimi anni sono stati fatti troppi passi indietro nei nostri diritti sociali e del lavoro. Sono le condizioni del lavoro che decidono se siamo in democrazia o meno, i diritti sociali mostrano in che Paese viviamo, e dobbiamo difenderli", ha concluso.