"Il dibattito che si è aperto, ancora una volta, in questi giorni sulla partenza dei saldi invernali nelle varie regioni italiane rappresenta l'ennesima testimonianza della necessità di rivedere una formula di vendita che risulta da tempo obsoleta e superata ".
E' quanto afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, quartiere commerciale per antonomasia nel capoluogo partenopeo - dove la partenza dei saldi è stata fissata per sabato prossimo 4 gennaio, per una durata di 60 giorni, anche se su diverse vetrine già da giorni sono comparsi gli sconti - con circa 1.600 negozi a posto fisso su un territorio di poco più di due chilometri quadrati.
"Nel corso dell’ultimo quarto di secolo – puntualizza Capodanno -, i saldi hanno subito una vera e propria rivoluzione. Se fino alla fine del secolo scorso rappresentavano per i clienti ed i negozianti la fine di una stagione commerciale, estiva o invernale che fosse, da diversi anni a questa parte la situazione appare completamente mutata, corrispondendo il concetto di saldi, per la maggior parte delle famiglie italiane, a un periodo di acquisti a basso prezzo che si vorrebbe effettuare, laddove ciò fosse reso possibile, in ogni momento dell’anno.
Il low cost - prosegue Capodanno -, determinato dalla crisi economica che ha investito negli ultimi anni il Paese, crisi acuita dagli effetti della pandemia prima e dalle guerre dopo, e alimentato dall'e-commerce, in continua e crescente espansione, si è di fatto trasformato in uno stile di consumo da estendere a tutti i beni, e alla bisogna. In questo contesto ci si chiede da più parti che senso abbia, ai nostri giorni, una stagione di saldi, secondo un calendario che ogni anno si ripete, più o meno, sempre uguale.
Anche in considerazione del fatto - aggiunge Capodanno - che sono sempre meno gli esercenti che si attengono alle date indicate nei vari calendari, utilizzando una serie di escamotage, pure in linea con la normativa, per anticipare la data stabilita, ricorrendo a varie formule pre-saldi, come, per esemplificare, le vendite promozionali. Situazioni che, nel complesso, inducono gli acquirenti ad essere cauti, potendo così alimentare un clima di dubbi e d'incertezze che, di certo, non favorisce il terziario commerciale in un momento particolarmente complesso e difficile, con molte aziende che hanno già abbassato definitivamente le saracinesche e altre che potrebbero farlo a breve.
Meglio sarebbe, a questo punto - propone Capodanno -, liberalizzare la stagione dei saldi, nella direzione di consentire ad ogni commerciante l’opportunità di offrire sconti alla propria clientela quando lo ritiene possibile e opportuno, il che potrebbe avvenire, per esempio, anche in occasione di particolari offerte da parte delle ditte fornitrici".