Un distretto sanitario da 20 anni "ospitato" al piano terra di un palazzone condominiale. Gli inquilini dello stabile che, esasperati da continui furti e danni, chiedono che gli ambulatori vengano trasferiti altrove. Nel mezzo i cittadini che temono di perdere l’unico presidio medico della città. Tutto questo accade a Casalnuovo di Napoli dove l’Asl di via Ravello è finita al centro di una articolata e complessa protesta cittadini.
Fuori ai cancelli campeggiano già da diversi giorni alcuni striscioni. Uno è più eloquente degli altri: “L’Asl non si chiude ma si migliora». Ed è questo l’unico punto su cui convergono i due diversi gruppi di protesta. Perché se sono giuste le paure degli utenti, soprattutto anziani e disabili che troverebbero difficoltà a raggiungere altre sedi, altrettanto legittime sono le pretese di una maggiore sicurezza avanzate dai condomini di Via Ravello.
Urgono pertanto nuove e più adeguate soluzione. Da settimane l’amministrazione comunale, retta dal sindaco Massimo Pelliccia, è al lavoro. Si cercano nuove sedi o strutture anche se, a dire il vero, una già pronta all’uso esiste ed è ubicata all’interno del parco commerciale “La Piazzetta». Praticamente, poche centinaia di metri dall’attuale collocazione di via Ravello. Si tratta di una struttura di oltre 1000 metri quadrati, realizzata appositamente per ospitare il distretto tant’è che nelle fasi di progettazione sono state seguite le indicazioni tecniche dell’azienda sanitaria.
Eppure, dal 2014 ad oggi, da quando cioè i lavori sono terminati, gli uffici e gli ambulatori, dotati di ogni comfort, sono rimasti inutilizzati. Ciò in virtù di un contenzioso sorto tra Asl e Comune. Una vertenza finita prima dinanzi al Tar ed ora al Consiglio di Stato, che oltre a danneggiare chi aveva investito nella struttura, lascia l’amaro in bocca ai cittadini di Casalnuovo in attesa di un distretto nuovo di zecca.
Nel servizio, andato in onda nel tg odierno di Otto Channel 696, le voci della protesta.
Rocco Fatibene