La scuola è stata determinante nel far emergere la gravità della vicenda che vede coinvolto il 15enne vessato dal padre perchè gay: i docenti infatti dopo avere appreso dalla sua viva voce quello che stava subendo l'hanno convinto a presentare una denuncia. Proprio mentre era in classe, il ragazzo ha ricevuto un messaggio via WhatsApp con il quale il padre lo minacciava di morte. Il giovane, preso dal panico, ha avvertito gli insegnanti che a loro volta hanno avvertito i carabinieri.
Con i militari la vittima si è ulteriormente sfogata, ha parlato delle vessazioni che subiva per mano del padre, botte e anche minacce di morte in quanto omosessuale, e alle forze dell'ordine ha mostrato i lividi lasciati dalle percosse subite, senza che, purtroppo, la sua famiglia denunciasse. La procura di Napoli, relazionata dai militari dell'arma, ha attivato il "codice rosso" e il padre del ragazzo, un pregiudicato, è stato arrestato a casa in flagranza differita. Dell'accaduto è stata anche informata la procura dei minorenni.
"Dopo Bologna, Milano, Torino e Roma, anche qui in Campania registriamo aggressioni omotransfobiche violentissime, frutto del clima avvelenato da questo Governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene". Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, commenta così il caso di un ragazzino di 15 anni vessato dal padre perchè gay. "Diffondere odio ha un prezzo e questo prezzo lo stanno pagando le persone LGBTQIA+ e tutte quei pezzi della cittadinanza aggrediti quotidianamente dalla retorica dell'odio - spiega - Occorre approvare rapidamente un pacchetto sicurezza per le persone LGBTQIA+, come chiesto a più voci dalle associazioni LGBTQIA+ con la petizione 'Io non sto col branco'", sottolinea.