"Un gol per la vita": le scuole ricordano Luigi De Rosa

A Castellammare l'evento sportivo promosso dall'I.T.I. "Renato Elia"

Castellammare di Stabia.  

Confronto e partecipazione. Sono questi i principi fondanti del seminario di approfondimento legato al 1° Memorial “Un goal per la vita”, tenutosi, questa mattina nell’aula “Italo Celoro” dell’I.T.I. “Renato Elia” di Castellammare di Stabia. Un appuntamento organizzato dalla Prof.ssa Marianna Caputo e patrocinato dal Comune. La manifestazione calcistica è stata organizzata in ricordo di Luigi De Rosa, vittima della strada scomparsa a novembre del 2015 a causa della perdita del controllo del suo Honda SH grigio, oltre che di tutte le altre giovani vittime della strada.

Le associazioni partecipanti all’evento sono state “Garden Club” (a nome della quale è intervenuta la prof.ssa Enza Celotto), “A.M.C.V.S.” (Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada), A.U.F.V. (Associazione Unitaria Familiari e Vittime Onlus, da cui arrivano i saluti direttamente dal presidente Claudio Martino). Grande affluenza in virtù della presenza anche del liceo Scientifico “Severi”, dell’istituto I.I.S. “Vitruvio” e dell’istituto paritario “Santacroce”.

Ad aprire il confronto è stata la preside Giovanna Giordano, cui sono seguiti gli interventi del sindaco stabiese Antonio Pannullo, del dirigente del commissariato della Polizia di Stato Paolo Esposito, dell’ispettore Pasquale Caiazzo, del comandante della Capitaneria di Porto Guglielmo Cassone, del luogotenente della Guardia di Finanza Gennaro Gargiulo, del Maggiore dei Carabinieri Donato Pontassuglia, del rappresentante della Fondazione Luigi Guccione, ing. Leopoldo Iovino, della presidente dell’associazione “Mamme Coraggio”, Elena Ronzullo, della responsabile della sede di Pozzuoli, Rosa Di Bernardo, della presidente dell’associazione “I genitori degli angeli della luce, mamme come Maria”, Luisanna Piovoso e del delegato dell’associazione A.U.F.V., Biagio Ciaramella.

«L’evento – dichiara la preside dell’Istituto "Elia", Giovanna Giordano - nasce su sollecitazione dei comitati studenteschi di alcune scuole superiori della città, i quali hanno sentito l’esigenza di parlare ai giovani, quelli un po’ più giovani di loro. Lo hanno fatto per evitare che i loro coetanei possano trovarsi, un giorno, a vivere la stessa esperienza dolorosa legata alla perdita di un compagno per un incidente stradale. La loro proposta di un mini torneo di calcio tra le rappresentanze delle varie scuola, nasceva dall’esigenza di trovare un linguaggio che fosse vicino agli interessi dei giovanissimi e che fungesse da catalizzatore della loro attenzione. Questa proposta è stata accolta dagli organi istituzionali delle varie scuole, che hanno stretto un accordo di rete e hanno chiesto aiuto alle realtà associative, imprenditoriali e istituzionali del territorio. La risposta – conclude la dirigente - è stata più che positiva, alla luce dell’ampia collaborazione avviata».

«Indubbiamente una bella esperienza – afferma la madre di Luigi De Rosa, Emilia Donnarumma - Ringrazio le istituzioni che hanno reso possibile tutto questo e vorrei si ripetesse ogni anno. Quello che resta a noi mamme è aiutare altri ragazzi perché il nostro dolore è un qualcosa di indescrivibile. E’ stato l’appoggio delle associazioni, quali l’A.I.F.V.S. con Biagio Ciaramella e il gruppo ‘Mamme come Maria’ ad aiutarmi ad affrontare il quotidiano perché è dura andare avanti. Grandissima è stata l’emozione allo stadio per la prima partita e il primo goal, in cui il marcatore ha messo in mostra la maglia con il nome di mio figlio e il suo volto».

«Abbiamo diviso in tre fasi il progetto. Dapprima ci siamo dedicati alla sensibilizzazione delle classi ponendo l’accento su quanto i giovani, spesso, non abbiano esempi giusti dai modelli di riferimento, ovvero gli adulti; poi abbiamo dato vita al memorial e, infine, al seminario di approfondimento – dice l’organizzatrice, Prof.ssa Marianna Caputo - Quando la preside mi ha affidato l’incarico, mi sono resa conto che c’era molto da fare. Tutto a costo zero e reso possibile grazie al supporto delle realtà stabiesi che ci hanno aperto le porte sin dal primo momento, come, ad esempio, la società sportiva Juve Stabia, la quale ci ha messo a disposizione tutti i servizi allo stadio. Il calcio è il veicolo per far notare l’azione educativa che ha lo sport nei confronti del rispetto per le regole. In questo modo siamo riusciti a trasmettere il messaggio della sensibilizzazione in relazione al tema della sicurezza stradale. Siamo convinti che sia solo l’inizio di un lungo cammino da attuare in ambito scolastico».