«Il bilancio sbilanciato dell'Amministrazione Varone è un pro-forma. Un modellino precompilato. Non c'è traccia di programmazione né di crescita. Peraltro, sindaco e giunta sono già ai tempi supplementari».
A dirlo è l'ex consigliera comunale di Sant'Antonio Abate e leader del gruppo «Oltre», Donatella Donadio.
«La diffida del Prefetto è arrivata puntuale come puntuale è il ritardo dell'Amministrazione nell'approvazione del documento contabile – aggiunge –. Cosa che, in ogni caso, è tutta da vedere considerato che il voto decisivo è quello del primo cittadino in Aula».
«Quella che vediamo in azione a Sant'Antonio Abate non è certamente una buona politica. E il bilancio ne è la dimostrazione. Mancano le idee, le proposte, i riferimenti a progetti di sviluppo sostenibile – prosegue la Donadio –. Non sono stati nemmeno ripristinati i fondi di rotazione che, due anni fa, riuscii a ottenere per le imprese. E poi che senso ha nel Documento unico contabile il riferimento alla ripartenza per il Puc? Siamo al settimo anno di Varone sindaco, e il Puc resta ancora una chimera. Siamo ancora all'anno zero».
«La città non merita quest'atteggiamento di superficialità e di pressappochismo – conclude la Donadio – soprattutto sui temi, come la finanza comunale, che riguardano la vita di tutti noi. Spero che, in occasione del dibattito e del voto in Consiglio, qualcuno della sedicente maggioranza, che di fatto non esiste più, decida di votare contro e di interrompere quest'esperienza fallimentare di governo locale».