Riapre al pubblico dopo l’ultima campagna di scavo la Villa di Augusto a Somma Vesuviana. Le strutture finora riportate in luce fanno parte di un ampio edificio romano, costruito nella prima età imperiale, cambiando nel tempo carattere e funzione, fino alla eruzione vesuviana del 472 d.C., che lo seppellì per oltre la metà della sua altezza. La ricerca sul sito è ricominciata nel 2002, con il progetto multidisciplinare dell’Università di Tokyo su idea del professor Antonio De Simone per il quale «i reperti ritrovati a Somma Vesuviana rappresentano l'anello di congiunzione tra i ritrovamenti sinora fatti nella zona, che risalgono all'epoca romano e a quella pre-medioevale».
Il visitatore che si reca a Somma può oggi osservare alcuni ambienti dal carattere monumentale e di rappresentanza. La stanza più grande è costituita da un lato da un colonnato, due pareti con nicchie, un’arcata sorretta da pilastri e, dall’altro, da una parete decorata con temi legati al dio del vino Dioniso. Noi siamo stati sul posto nel primo giorno di riapertura al pubblico del parco archeologico e abbiamo raccolto i commenti dei cittadini e degli esperti. Sentite cosa dicono...
Faro