"Maria d'Ungheria è il simbolo dei legami storici tra Italia e Ungheria e un modello di regnante attento alla cultura e al benessere del popolo. Contribuì a rendere Napoli uno dei principali centri di irradiazione della cultura del suo tempo e la sua visione ci ispira ancora oggi". Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo in serata a Napoli alla commemorazione dei 700 anni dalla scomparsa della regina Maria d'Ungheria, consorte del re Carlo II d'Angiò.
La sovana è sepolta nella chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia, a Napoli. Per l'anniversario, il Museo diocesano di Napoli e l'Accademia di Ungheria a Roma hanno organizzato una giornata di studi sulla figura storica della regina, che si è conclusa con un concerto di musiche medievali del coro ungherese Sant'Efrem, alla presenza del ministro Sangiuliano e del suo omologo ungherese, Janos Csak.
Mecenate e sostenitrice di opere pie, Maria d'Ungheria fu l'artefice della ricostruzione del complesso di Donnaregina, dopo il devastante terremoto del 1293, operazione per la quale chiamò a raccolta le migliori maestranze del tempo. Spiritualmente legata al monastero, vi trascorse lunghi periodi in vita e dispose che vi fosse sepolta alla morte. Prima di partecipare alla commemorazione a Napoli, i ministri Sangiuliano e Csak hanno avuto un cordiale colloquio a Roma, al Collegio romano. Ricordando i tanti legami storici e sociali tra le due nazioni, hanno discusso di iniziative comuni per valorizzare questo patrimonio comune e sviluppare la cooperazione culturale bilaterale e nell'ambito dell'Unione europea, il ricordo tracciato dal ministro della Cultura.