L'istituto italiano per gli studi filosofici annuncia la presentazione a Napoli, palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio del libro di padre Michele Bianco: Dant_Tropìa. Approccio retorico ai versi mariani del sacrato poema. La scuola di Pitagora editrice 2022. L'appuntamento è in programma venerdì 18 novembre prossimo alle ore 16.00.
Scrive nella prefazione Rino Caputo professore di letteratura italiana, direttore della rivista internazionale “Dante".
"Il titolo è il testo assicuravano i maestri dello strutturalismo francese del secondo Novecento, accogliendo altresì l’esaltazione in letteratura delle ‘forme brevi’, da Seneca in poi, fino ai grandi moralisti altrettanto francesi del Settecento. E, senza dubbio, nel titolo Dant_Tropìa di quest’opera di Padre Michele Bianco c’è tanto del testo proposto. Tanto, ma non tutto.
E non si vuol contrapporre, in tal modo, al discorso analitico innervato al testo l’assunto tematico che viene argomentato. Si vuol dire, però, che la tropìa dantesca, che qui viene presentata dallo Studioso in modo originale e innovativo, è consapevole e voluta ancella dell’ermeneutica complessiva, che è, come si noterà, l’alfa e l’omega dell’intentio auctoris: ovvero, il vero testo di cui il Titolo si fa pur importante precursore.
Michele Bianco intende il suo lavoro come lo “studio retorico sulla poesia di Dante”. Eppure non si riscontra che si è di fronte a uno studio corrivo della ‘retorica’ di Dante.
Bianco stravolge l’idea stessa di retorica e della sua descrizione per accumulo
In tal senso appare lontano, per usare un parallelismo novecentesco, dall’idea prospettata contrastivamente da Pirandello che la retorica sia “il guardaroba dell’eloquenza”, l’abito esteriore che lo scrittore fa indossare alle parole con cui intende nominare le cose.
La retorica di Dante e, in particolare, della commedia è per Bianco la risorsa che, inscindibilmente dalle ‘parole’ che gli stanno a cuore, il poeta peccatore pellegrino utilizza per la finalità del suo dire e, cioè, rappresentare credibilmente l’alta fantasia di una peripezia salvifica garantita e soccorsa dalla celestiale malleveria di Maria, Madre di Dio e ‘sine labe originali concepta’.
Ecco perché, nell’allusivo sottotitolo, si ritiene il presente volume, altresì, un “approccio retorico” ai versi mariani del “sacrato poema” e, più apertamente, “Dante conosciuto attraverso le figure”.
Del resto, già da tempo, l’Autore ha dedicato un’attenzione mirata alla Madonna nella Divina Commedia (“Maria Vergine, Madre e Sposa, in relazione trinitariocentrica e nella dimensione narrativa unitaria storica, simbolico-salvifica, cristotipica ed ecclesiotipica medievale”, come recita una perspicua apposizione al
titolo di un contributo del 2017, citato nelle note del libro).
Interverranno alla presentazione del libro
Rino Caputo Università di Roma Tor Vergata, Domenico Cofano Università di Foggia, Giulio Ferroni Università di Roma La Sapienza, Alberto Granese Università di Salerno. Conclude padre Michele Bianco. Coordina Carlo Santoli Università di Salerno.