«Alla mia morte, qualunque ne sia la causa, mio figlio deve essere affidato a mia madre e mio padre e in caso di loro morte a mia sorella Fabiana»: firmato Stefania Formicola. Tre anni fa già aveva paura e scriveva un testamento perchè il suo adorato figlio crescesse con i nonni. Poi aveva avuto un altro bambino,. Quindici giorni fa non ne aveva potuto più ed era andata via, aveva lasciato il marito che la tormentava, la picchiava, la minacciava arrivando a puntarle una pistola in faccia. Adriana e Luigi i suoi genitori sono disperati. San Marcellino il suo paese d'origine si stringe intorno ai familiari.
«Si erano conosciuti attraverso un sito internet - ricorda Adriana -». Poco dopo il matrimonio era nato un bambino. Poi la storia è andata sempre peggio. Gelosia, botte, minacce e la precarietà. Lei lavorava come donna delle pulizie, lui come stuccatore in nero. Il suocero aveva provato ad aiutarli. Gli aveva aperto un bar. Ma gli affari non erano andati bene, «Aveva paura, ma non si rivolgeva alle forze dell’ordine perché sapeva come sarebbe finita se lo avesse fatto», spiega Adriana.
Quindici giorni fa Stefania era andata via. Era tornata a casa dei genitori, nello stesso parco. Ieri mattina all'alba la tragedia.