Vincenzo scomparso sui monti: si cerca tra boschi e crepacci

Da quattro giorni nessuna traccia di Vincenzo Giordano di Sant'Antonio Abate

Sant'Antonio Abate.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

 

Nessuna traccia di Vincenzo sparito sulla Sila da giorni. Monti impervi e boschi bui sono lo scenario inquietante e tenebroso della sparizione di un altro esperto cercatore di funghi. Era in compagnia di altri 4 amici per andare a cercare funghi, poi il buio.  Vincenzo Giordano, 1,70 di altezza, magro e occhi chiari e scomparso tra i boschi di Campana, a circa 30km da Cirò. Le ricerche vanno avanti da martedì scorso ma del ragazzo nessuna traccia.

Tutti e cinque i giovanissimi sono espertissimi ricercatori di funghi. Una soffiata, avuta da conoscenti, parlava di una zona ricca di funghi e così sono partiti nel cuore della notte per trovarli. Giunti sul posto, hanno raccontato gli amici, si sono divisi e ognuno si è diretto verso una zona stabilendo l’ora e il punto di ritorno per tornare a casa. Ma qualcosa è andato storto e Vincenzo non è tornato all'appuntamento. Preoccupati hanno iniziato a cercarlo. Gli amici hanno provato a chiamarlo sul suo telefonino, ma il campo non c'era o forse, quel dispositivo si era scaricato.

Anche il papà di Vincenzo, autotrasportatore, ha dirottato la sua corsa di lavoro e si è diretto sul posto per unirsi alle ricerche. Nel frattempo sulla pagina di “Sei di Sant'Antonio Abate se” sul social network Facebook, è apparso l’appello della famiglia dove hanno anche lasciato un recapito telefonico per eventuali segnalazioni.

La madre Fortunata Orlando è disperata e chiede l’arrivo di altri volontari perchè suo figlio torni a casa. “Portate a casa mio figlio, vi prego - dice trattenendo a stento le lacrime ai microfoni di ottochannel la madre, Fortunata Orlando -. Sento che mio figlio si è fatto male. Vincenzo è ferito. Ma è un ragazzo forte. Trovatelo, portatelo da me». 

Il Soccorso alpino Calabria ha dispiegato sulle montagne della Sila vicino Cozzo del Morto, nel comune di Campana, 25 uomini, un medico e una unità cinofila. Inoltre, il Soccorso alpino, in ossequio al Piano provinciale redatto dalla Prefettura di Cosenza che lo individua quale referente tecnico del Coordinamento unificato delle ricerche in ambiente montano, ha fatto giungere sul posto un mezzo speciale donato dalla Protezione civile regionale al Cnsas, denominato “Centro mobile di coordinamento”, grazie al quale gli specialisti del Soccorso alpino, attraverso sofisticati sistemi informatici, potranno dirigere e coordinare le ricerche anche con l’utilizzo di cartografie collegate ai sistemi Gps delle squadre. Partecipano alle ricerche anche i Carabinieri, il Corpo forestale dello Stato, il Sagf della Guardia di finanza ed i Vigili del fuoco.