Racket Ferragosto"Qui ci siamo noi.Paga o ti spariamo 2 botte"

Casalnuovo: 3 arresti

Casalnuovo di Napoli.  

Con quelle di Natale e Pasqua, la rata di Ferragosto costituisce il gettito principale del racket di camorra: tre arresti dei carabinieri ne hanno fermato la «riscossione» a Casalnuovo dove ad essere taglieggiato  stato il proprietario di una ditta che si occupa di servizi cimiteriali.  L’assedio del pizzo sotto le feste si fa soffocante, opprimente incalzante.  Il clan ha cinquanta famiglie da sfamare e così la minaccia di spari e ritorsione serve per far sborsare un regalino da 1500 euro.  I Carabinieri hanno sopreso tre esponenti del clan a taglieggiare ditta impegnata in servizi cimiteriali e polizia mortuaria: “se non paghi ti spariamo due botte”. Hanno detto all’imprenditore. Solo grazie ai carabinieri della Compagnia di Castello di cisterna c’è stato l’arresto di Federico Gallucci, 41enne di Casalnuovo, già noto alle forze dell’ordine, Giuseppe Mosti, 40enne di Casalnuovo, anche egli volto noto ai militari e Emanuele Chirivino, 24enne di Casalnuovo, anch’egli con precedenti. Tutti in manette perché ritenuti responsabili di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di una ditta di quel centro.

I tre presunti esponenti di spicco del clan “Piscopo - Gallucci”, attivo in quell’area, sono stati bloccati dai militari subito dopo aver richiesto la tangente per il Ferragosto a una ditta appena subentrata nella fornitura dei servizi cimiteriali e polizia mortuaria. Un nuovo incarico che proprio in concomitanza con l’arrivo delle feste andava siglato con il corposo esborso. 

Da tempo i militari stavano effettuando un monitoraggio degli spostamenti dei personaggi ritenuti contigui a clan camorristici, nonché dei potenziali obiettivi, facendo una mappatura delle ditte impegnate in grossi lavori pubblici e privati.

Tra i soggetti seguiti i tre arrestati. I militari li hanno visti raggiungere la ditta, riuscendo a cristallizzare proprio l’atto della richiesta grazie a  militari in borghese posizionati in modo da riuscire a sentire le pesantissime minacce: “Qui ci siamo noi. Ci devi dare 1500 euro per adesso. Dobbiamo mantenere più di 50 famiglie in carcere. Se non paghi ti facciamo chiudere, ti spariamo due botte”.

Immediatamente dopo i militari sono intervenuti e hanno ammanettato i tre.

Continuano le indagini sulle estorsioni di Ferragosto per ricostruire la rete del racket in quell’area.

Dopo le formalità di rito i tre arrestati sono stati accompagnati presso il carcere di Poggioreale.

Redazione