Erano quasi tutti parenti o amici dei camorristi dei Monti Lattari. Clan locali strettamente legati ai D'Alessandro e ai Gionta, soprattutto per quel che concerne la coltivazione di marijuana. E facevano i "guappi", minacciando in pubblica piazza chi si permetteva di insinuare o addiruttura chi aveva avuto l'ardire di condividere su facebook un articolo di stampa nel quale si riportava la notizia dell'avvio delle indagini. E' questo l'identikit dei 12 ragazzi, tutti minorenni, che a Pimonte hanno violentato una 15enne in un box auto, filmando tutto e facendo girare i video tramite whatsapp.
A guida del branco un 15enne. Appartiene ad una famiglia legata alla camorra locale. Era il fidanzatino della ragazzina stuprata. E' lui che l'ha fatta violentare. Ricattandola e minacciandola: «Se non vai con i miei amici, diffondo i video». Ed era violento. Come riporta "Il Mattino", quando la notizia una ventina di giorni fa è iniziata a circolare a Pimonte, l'autore della violenza era andato a minacciare pubblicamente, nella piazza del paese, l'autore di un post su facebook: un uomo adulto, tre volte più grande d'età del ragazzino.