Funivia del Faito, il Ferragosto di sangue del 1960

La tragedia di oggi riporta a quel doloroso 15 agosto: allora 4 morti e 31 feriti

funivia del faito il ferragosto di sangue del 1960

Ecco cosa accadde e perché è ancora un precedente che fa riflettere

Castellammare di Stabia.  

(foto da Liberoricercatore Stabiese.it)

Non è la prima volta che la Funivia del Monte Faito si rende protagonista di luttuosi incidenti. Tutti a Castellammare ricordano che il 15 agosto 1960, una cabina della funivia del Faito precipitò sui binari della ferrovia Circumvesuviana. Quattro persone persero la vita e altre trentuno rimasero ferite in uno degli incidenti più gravi della storia del trasporto pubblico campano. A causare lo schianto, secondo quanto ricostruito, fu un errore umano: la cabina, proveniente dal Monte Faito, si sganciò dai cavi di trazione e non riuscì a fermare la sua corsa.

La tragedia avvenne nel cuore dell’estate, in un giorno di festa, e segnò profondamente la comunità locale. All’epoca, l’impianto era in funzione da appena otto anni: la funivia del Faito era stata inaugurata il 24 agosto 1952, con la stazione a valle collocata nei pressi della stazione Circumvesuviana di Castellammare, lungo la linea Napoli-Sorrento.

Giunta a poche decine di metri dalla stazione cittadina, la teleferica, partita a monte poco meno di 8 minuti prima (si dice stesse compiendo la diciassettesima corsa della giornata, numero notoriamente avverso a molti scaramantici), molto probabilmente per la troppa velocità raggiunta, si sganciòi in prossimità del primo pilone, precipitando all’imbocco del sottostante tunnel ferroviario.

Nella sciagura persero la vita 4 persone: il commerciante ortofrutticolo stabiese Francesco Cimmino ed il figlio Luigi (di appena 9 anni), il conduttore della cabina Alberto Lanza (40enne) di Cercola ed il pensionato (71enne) Di Girolamo Costanzo di Napoli.

Dopo l’incidente, le autorità disposero la chiusura dell’impianto e l’avvio di importanti lavori di manutenzione straordinaria. Le cabine vennero sostituite, mentre l’intera struttura fu oggetto di un’accurata revisione tecnica. Da allora, l’impianto ha continuato a essere sottoposto a controlli regolari, mantenendo la funzione di collegamento rapido e panoramico tra Castellammare e il Monte Faito.

La storia della funivia, tuttavia, non è rimasta priva di altri episodi critici. L’ultimo risale a luglio 2021, quando un blackout elettrico lasciò sospesa una cabina per oltre un’ora, con 31 persone a bordo tra adulti e bambini. Solo l’intervento del gruppo elettrogeno d’emergenza consentì il recupero in sicurezza dei passeggeri, evitando il peggio.

L’impianto ha ripreso il servizio lo scorso 10 aprile, dopo la consueta chiusura invernale, ma il ricordo di quella tragedia del 1960 riemerge oggi in maniera prepotente alla luce del gravissimo incidente che ha coinvolto due cabine, una a valle e una a monte. 

 A oltre sessant’anni da quel Ferragosto di sangue, la memoria collettiva non ha dimenticato e oggi torna alle immagini dolorose di quel ferragosto mentre si ripropone il tema della sicurezza dei trasporti soprattutto quando le condizioni meteo non sono favorevoli.