Torna in carcere la moglie del boss Gionta: condannata in appello

Torre Annunziata, arrestata Immacolata Salvatore dopo la sentenza della Corte d'Appello

torna in carcere la moglie del boss gionta condannata in appello

Assolta in primo grado, la 44enne è stata condannata a 8 anni per associazione mafiosa. I giudici temevano il pericolo di fuga: eseguito l’arresto, ora è detenuta a Santa Maria Capua Vetere

Torre Annunziata.  

Immacolata Salvatore, moglie del boss Pasquale Gionta, è tornata in carcere dopo la condanna in appello a 8 anni di reclusione. La 44enne, ritenuta affiliata al clan Gionta, era stata arrestata nel 2021 ma assolta in primo grado. La Corte d’Appello di Napoli ha invece ribaltato il verdetto, accogliendo la richiesta della Procura Generale e disponendo la custodia in carcere per il rischio di fuga.

Il ruolo nel clan Gionta

Secondo le indagini, dal 2020 Salvatore avrebbe partecipato alla gestione delle attività criminali del clan, comprese le azioni ritorsive contro i rivali del Quarto Sistema e il traffico di droga. Nella stessa inchiesta erano stati coinvolti anche il capoclan Valentino Gionta e altri membri della famiglia, tra cui la figlia Teresa e il nipote Valentino junior, ritenuto l’anello di collegamento tra il boss e gli affiliati sul territorio.

Il timore di una fuga prima della Cassazione

Il provvedimento di arresto è stato eseguito dai carabinieri di Torre Annunziata su ordine della Corte d’Appello, che ha ritenuto concreto il rischio di fuga. La sua vicinanza ai vertici del clan e il ruolo di collegamento con i reggenti avrebbero potuto agevolare una sua latitanza prima del giudizio definitivo della Cassazione.

Il clan Gionta ancora operativo

Gli ultimi accertamenti investigativi confermano che il clan Gionta mantiene una forte influenza su Torre Annunziata, con disponibilità di armi e metodi violenti di controllo del territorio. Per questo, da ieri, Immacolata Salvatore è stata trasferita nel carcere femminile di Santa Maria Capua Vetere, dove sconterà la pena inflitta in appello.