Capita, sarà puramente un caso, che le situazioni più sensibili e tragiche capitino nei giorni di festa. Succede sia per fare più rumore in una richiesta di aiuto o solo per una solitudine che in certi giorni diventa simile a un macigno.
La centrale operativa dei carabinieri riceve una segnalazione dal telefono azzurro. Una ragazza si trova in una stazione Eav. Non regge più il buio che la circonda. Vuol farla finita e minaccia di lanciarsi al passaggio del primo treno.
I militari della centrale ottengono il numero di cellulare e con il cuore in gola digitano il contatto sulla tastiera del telefono.
La ragazza risponde! “Come stai? Che succede?” dirà il carabiniere. Due domande che entrano nel cuore della 16enne che da lì in poi sarà un fiume in piena. Racconta il suo disagio e forse qualcuno finalmente la sta ascoltando. Parole dopo parole il centralinista dell’Arma continua ad ascoltare suggerendo piano piano qualche possibilità che forse la ragazza non aveva ancora preso in considerazione. Il dialogo prosegue senza infrangere quel rapporto intimo e confidenziale. I toni degli interlocutori sono sereni mentre la centrale invia una pattuglia sul posto. La batteria del cellulare potrebbe scaricarsi o peggio ancora la ragazza potrebbe decidere di agganciare.
La gazzella raggiunge la stazione dei treni. In una doppia conversazione tra telefono e dal vivo i carabinieri guadagnano la sua fiducia e lei stessa va incontro ai militari. La giovane ora sta meglio, per lei qualche taglio ai polsi e un percorso da seguire.