"Una scena di devastazione e distruzione ma anche di grandissimo dolore": così il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, riferendosi alla deflagrazione che ha distrutto una fabbrica di fuochi pirotecnici abusiva.
"Mi riferiscono che lì si confezionassero fuochi d'artificio, ma né al Comune né alle altre autorità sono mai pervenute richieste di autorizzazione", ha detto il primo cittadino.
Le vittime sarebbero due ragazze di 23 e 26 anni e uno straniero di 18 anni. "Conta poco dove fossero residenti i ragazzi - osserva Buonajuto - quello che mi frantuma il cuore è che dei giovani non possono morire così. Qui confezionavano fuochi d'artificio, ma se non sono mai arrivate richieste di autorizzazione significa che dobbiamo insegnare ai giovani che la via maestra, anche se la più lunga, è quella della legalità e del rispetto delle regole affinché quanto accaduto stasera non possa più accadere. Mi hanno confermato - aggiunge il sindaco della città alle porte di Napoli - che si confezionavano fuochi d'artificio in una casa di cui non conosco i proprietari. Ma basta ascoltare le urla di dolore della madre delle due ragazze - conclude - per capire quanto immane sia questa tragedia".
Sulla vicenda sono intervenuti anche i sindacati: "Una strage senza fine, una tragedia quotidiana a cui aggiunge la rabbia per la giovanissima età delle vittime e per il fatto che era al primo giorno di lavoro in una struttura abusiva. Non basta più il cordoglio e lo sdegno ma interventi concreti e urgenti in materia di sicurezza sul lavoro e anche sul fronte della legalità. Ormai l'elenco dei morti sul lavoro nella nostra regione è in continuo aumento. Con quelle di oggi salgono a 67 le vittime dall'inizio dell'anno. Al Governo Meloni, che continua con la politica dei tagli, anche sulla salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, non possiamo che rispondere con la protesta e lo sciopero generale, ormai l'unico strumento a disposizione per fare arrivare a Roma la voce di chi ogni giorno esce di casa per portare il pane a casa e, sempre più spesso, non vi fa più ritorno. Anche per queste ragioni il 29 novembre scenderemo in piazza a Napoli". Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
Per Melicia Comberati, segretaria generale della Cisl di Napoli, "non basta più l'indignazione. Siamo vicini alle famiglie dei lavoratori che sono tragicamente scomparsi. Sembra che la vita non abbia più alcun valore. Si tratta dell'ennesima tragedia in un territorio già pesantemente martoriato - le parole della dirigente Cisl -. Chiediamo che si faccia presto piena luce sulle cause e sulle eventuali responsabilità di quanto accaduto".