La polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Napoli, su richiesta della procura della repubblica, nonché ad un’ordinanza che dispone il collocamento in comunità, emessa dal tribunale per i minorenni di Napoli, su richiesta della procura per i minorenni, rispettivamente nei confronti di due ragazzi di anni 22 e di anni 17 ritenuti gravemente indiziati dei delitti di concorso in rapina pluriaggravata e tentato omicidio aggravato.
In particolare, nella notte del 12 ottobre scorso, in via Bisignano, luogo ove tradizionalmente si svolge la “movida” notturna cittadina, un turista americano, dopo aver subito il furto della propria collanina ad opera di due persone, era riuscito a bloccarne uno. Quest’ultimo, tuttavia, con l’ausilio del primo complice, nonché di un altro giovane sopraggiunto nel frattempo, dopo essere riuscito a liberarsi dalla presa del derubato, aveva iniziato a percuotere selvaggiamente la vittima con calci e pugni per poi accoltellarlo al fianco destro con tre fendenti cagionandole lesioni da punta e taglio giudicate guaribili in 21 giorni.
A seguito di immediata attività investigativa, svolta dalla squadra Mobile di Napoli e coordinata dalle procure presso il tribunale di Napoli e presso il tribunale per i minorenni di Napoli, articolatasi attraverso l’analisi dei numerosi impianti di videosorveglianza presenti in zona, nonché l’individuazione fotografica eseguita con esito positivo dalla vittima e da una testimone, lo scorso 14 ottobre era già stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un altro soggetto di anni 21, individuato quale autore materiale dell’accoltellamento.
La successiva attività d’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche a carico degli altri due complici. Questi ultimi sono stati rintracciati nella mattinata odierna presso le rispettive abitazioni.
I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.