Un decesso secondo i genitori casualmente riconducibile alla condotta negligente ed imperita dei medici, che non avrebbero diagnosticato, la presenza dell'ostruzionismo dello shunt aorta polmonare. Questi ultimi si difendo sin dall'inizio, ritengono di contro, di aver fatto di tutto per strapparlo alla morte.
Sarà la magistratura a fare piena luce a distanza di due anni sulla morte del piccolo Samuele a Napoli, il bimbo di 13 mesi affetto da una patologia cardiaca congenita deceduto in ospedale il 24 ottobre del 2022, dopo due giorni di ricovero.
Dalle risultanze delle consulenze delegate dalla procura di Napoli a tre medicim- riporta l'Ansa - emerge che il diametro della protesi innestata nell'aorta del bimbo, in un ospedale diverso da quello dove invece trovò la morte, si sarebbe rivelata una "scelta inadeguata" tanto da esporre il piccolo al rischio precoce di trombizzazione.
La circostanza venne evidenziata dai legali dei genitori del bimbo, gli avvocato Amedeo Di Pietro e Luigi Cinque, nella denuncia presentata agli inquirenti.