Una situazione più preoccupante rispetto al passato quando si parla dell'aumento delle devianze e dei reati legati ai minori. A ravvisarla, il presidente della Corte d'appello di Napoli, Eugenio Forgillo, nella relazione durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"L'evoluzione delle dinamiche camorristiche, nell'ultimo decennio, avevano determinato delle considerevoli ricadute anche sulle caratteristiche tipiche della devianza minorile e giovanile". E gli arresti delle figure apicali dei clan partenopei ha spinto molti giovani e giovanissimi a ricercare "legittimità camorristica".
Il presidente del tribunale per i minorenni, Giancarlo Posteraro, avverte: "Non mancano casi di ragazzi aspiranti a diventare boss tra le fila di chi non ha alcun legame di sangue con le famiglie più note. Certamente l'età può influire sul ruolo effettivamente svolto, ma se l'esperienza accumulata dal minore nel corso della carriera delinquenziale lo consente - scrive Posteraro nella relazione allegata a quella del presidente Forgillo -, se la sua posizione familiare nell'ambito dell'associazione camorristica lo colloca più o meno nell'ambito del gruppo dirigente, la sua partecipazione potrà avere un valore rilevante come quella di qualsiasi altro affiliato adulto".
E del resto già ci sono casi in cui minorenni vengono accusatim di dirigere oppure organizzare associazioni di stampo camorristico.