Torre Annunziata, il protocollo di Procura e Autorità di Bacino per il Sarno

Sottoscritto tra Vera Corbelli segretario dell'Autorità e il Procuratore Nunzio Fragliasso

torre annunziata il protocollo di procura e autorita di bacino per il sarno

Esperienze, conoscenze, dati e strategia da da condividere per implementare e perfezionare le azioni a tutela del territorio, dell'ambiente e del fiume Sarno. Sequestrate dai Carabinieri tre aziende a Sant'Antonio Abate, Poggiomarino e Striano.

Torre Annunziata.  

L'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la tutela, la salvaguardia e il ripristino del patrimonio ambientale, mediante la riduzione degli impatti di natura antropica sull’ecosistema e la rinaturalizzazione dell’ambiente fluviale, con particolare riferimento al bacino idrografico del fiume Sarno.

Vera Corbelli, segretario dell’Autorità di Bacino e il Procuratore Nunzio Fragliasso hanno inteso così mettere in atto forme di collaborazione tra le due istituzioni per "...integrare e utilizzare il sistema delle rispettive conoscenze e competenze nello sviluppo di percorsi di comune interesse nel circondario di competenza della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ricadente integralmente all’interno del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, nonché a mettere a disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata l’expertise dell’Autorità di Bacino Distrettuale per l’analisi e l’interpretazione di dati già in possesso della stessa e che verranno acquisiti, volti a valutare ed approfondire situazioni di criticità e di rischio ambientale penalmente rilevanti".

Un'intesa per condividere conoscenze, dati e attivare sinergie a difesa del territorio

La geologa Corbelli ha evidenziato come "...ogni percorso relativo al governo del territorio sia sotto l’aspetto fisico, fenomeni di dissesto idrogeologico – frane e alluvioni – dinamiche dei litorali, qualità e quantità delle acque, desertificazione, ecc, sia sotto l’aspetto antropico e sociale richiede un approccio integrato di conoscenze, competenze, istituzioni ed enti, attraverso metodologie condivise innovative/strategiche atte a garantire sicurezza sociale, sostenibilità ambientale, sviluppo economico e sociale delle comunità locali equo, pacifico ed armonico. La salvaguardia del sistema ambientale richiede sinergie tra le istituzioni per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale dell’identità nazionale”.

Il Procuratore Fragliasso: “Grazie a questo protocollo la nostra Procura, da tempo impegnata nelle attività  dirette ad accertare e rimuovere le cause dell’inquinamento del fiume Sarno, potrà giovarsi della autorevole e qualificata collaborazione tecnica della Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, deputata istituzionalmente allo svolgimento delle attività connesse all’esercizio delle funzioni pubbliche per la tutela delle acque e dell’ambiente, la quale potrà fornire un ulteriore, significativo, supporto tecnico-scientifico alle attività investigative condotte dai Carabinieri della Tutela Ambientale e coordinate da questa Procura della Repubblica, finalizzate all’accertamento e alla repressione dei reati ambientali correlati al fiume Sarno”.

Il Gen. Rispoli: "Gli interessi della comunità prima di tutto"

Il Gen. C.A. Andrea Rispoli ha evdenziato: “Quello di oggi è un significativo passo avanti che le nostre Istituzioni, predisponendosi sempre meglio a lavorare in rete per tutelare gli interessi della Comunità, fanno per la salvaguardia e il ripristino di un patrimonio naturale e ambientale che, come è accaduto anche in questo strategico bacino idrografico, la criminalità, l'incapacità e l'indifferenza tentano di sottrarre ad un utilizzo rispettoso dell'equilibrio ecosistemico e nel contempo funzionale allo sviluppo economico e sociale del territorio, producendo danni comunque destinati a incidere sulla condizione delle future generazioni. Siamo quindi molto orgogliosi di essere parte di questa iniziativa, con le nostre specifiche competenze e le avanzate tecnologie di intervento di cui ci stiamo dotando, e siamo convinti che anche qui, come in altre 2 aree a rischio, la vicinanza alle esigenze della gente l'alleanza operosa tra le Istituzioni posa produrre grandi risultati e alimentare la fiducia della comunità nelle Istituzioni del Paese”.

Secondo il protocollo verrà attuato un supporto tecnico scientifico da parte dell’Autorità di Bacino alle attività investigativo-repressive poste in essere dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; inoltre tale supportoalle attività d’indagine dell’Arma dei Carabinieri coordinate dalla Procura della Repubblica consentirà di intervenire nel procedimento quale ausiliario di polizia giudiziaria.
Entrambe le Istituzioni hanno così assunto l’impegno a collaborare per la pianificazione e il coordinamento di attività inalizzate a contrastare situazioni di criticità e di rischio ambientale nonché ad accertare e a reprimere i reati ambientali.

Il monitoraggio del fiume Sarno, tutte le attività svolte

Nell’area del fiume Sarno, da un lato, l’autorità di Bacino Distrettuale ha già posto in essere attività di monitoraggio relative ai corpi idrici superficiali ed alla valutazione di misure, strutturali e non strutturali, al fine della mitigazione delle criticità, delle pressioni, dei bersagli e degli impatti, e, dall’altro, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata è da tempo impegnata, unitamente ai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale di Napoli, in una complessa ed articolata attività investigativa volta ad accertare e a rimuovere le cause dell’inquinamento del fiume Sarno, che condotto sinora, per la sola Procura di Torre Annunziata, all’effettuazione di 292 controlli (dei quali 156 con esito di non conformità), all’adozione di 45 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi, alla irrogazione di 29 sanzioni amministrative, alla denuncia in stato di libertà di 170 persone e all’arresto di 2 persone per una pluralità di reati in materia ambientale, tra cui anche quello di inquinamento ambientale.

Più in generale, le attività investigative svolte dai Carabinieri del CUFAA, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, riferite all’intero bacino idrografico del Sarno, hanno portato sinora all’effettuazione di 535 controlli (279 dei quali con esito non conforme), all’adozione di 90 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi alla irrogazione di 84 sanzioni amministrative, alla denuncia di 312 persone in stato di libertà e all’arresto di 7 persone per una pluralità di reati in materia ambientale.

Operazione dei Carabinieri; sequestrate due aziende a Sant'Antonio Abate e Poggiomarino

Intanto i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli hanno sequestrato due aziende, a Sant’Antonio Abate e a Poggiomarino (nei giorni scorsi un'altra nel comune di Striano è stata posto sotto sequestro preventivo) operanti nel settore della produzione/lavorazione e commercializzazione delle conserve alimentari. I provvedimenti cautelari rsi sono resi necessari al fine di evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e del fiume Samo e si inseriscono in una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Gruppo di Napoli del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica, avvalendosi della collaborazione tecnica dell’ARPAC ed è tutt’ora in corso di svolgimento. Le attività investigative hanno finora condotto all’effettuazione di 292 controlli (dei quali 156 con esito di non conformità), all’adozione di 45 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi, alla irrogazione di 29 sanzioni amministrative, alla denuncia in stato di libertà di 170 persone e all’arresto di 2 persone per una pluralità di reati in materia ambientale, tra cui anche quello di inquinamento ambientale.