Terrore nel centro storico di Torre del Greco, dove questa mattina, si è verificato il crollo di un palazzo di tre piani in corso Umberto I, nel centro storico della città.
Nascoste sotto le rovine di un palazzo crollato giacciono vite umane, un numero incerto, senza fine nella conta inesausta e affaticante. Le urla disperate dei sopravvissuti squarciano l'aria avvolta da un calore soffocante e contaminata dal sibilo velenoso che si diffonde dai tubi spezzati dell'edificio, ora ridotto a frammenti insignificanti.
Alle undici di ieri, i carabinieri, avvisati da un passante sollecito, si sono lanciati coraggiosamente a mani nude per rimuovere i massi imponenti. Pochi minuti dopo, sei squadre di vigili del fuoco hanno aperto varchi per raggiungere coloro che erano intrappolati all'interno del tre piani abitato da ventiquattro anime. Sei ambulanze presidiano la scena, la prima sfrecciando in codice rosso verso l'Ospedale del Mare di Napoli, trasportando una giovane donna, la cui età si aggira intorno ai vent'anni, e le cui membra soffrono di numerosi traumi ossei, forse persino alle vertebre. Con attenzione, altri due corpi vengono estratti, apparentemente meno gravi, e trasportati all'ospedale Maresca di Torre del Greco, la città che è stata colpita da questo nuovo dramma estivo, che inevitabilmente evoca il ricordo del crollo del ponte Morandi a Genova, quando, tra le altre vittime, persero la vita anche quattro giovani di Torre del Greco.
Questo spettro tormenta ora la popolazione, che mormora che una famiglia con due bambini sia ancora dispersa. I vigili del fuoco utilizzano sofisticate attrezzature per individuare segni di vita sepolti sotto le macerie. Tuttavia, qualcuno chiarisce che la giovane coppia e i loro figli vivono nell'edificio adiacente.
Tra i feriti figurano anche una passante e un giovane che lavora in una pizzeria della zona. Sebbene il peggio sembri essere stato evitato, l'allarme rimane alto per la giovane ventenne attualmente ricoverata in terapia intensiva a Napoli. Come misura precauzionale, i due palazzi adiacenti al crollo sono stati evacuati, mentre la strada che conduce a una delle piazze centrali della città è stata bloccata. Numerose vie secondarie che conducono alla zona colpita sono state sigillate.
Nel palazzo Baronale, l'antico castello che ospita il Comune, giungono il prefetto di Napoli, Claudio Palomba; il capo della Procura di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso; il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella; il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, Enrico Scandone; il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Adriano De Acutis; Salvatore Minichini, dirigente del commissariato di Torre del Greco; e Giuseppe Galano, responsabile della centrale operativa regionale del 118. Un'importante riunione si tiene per fare chiarezza sulla delicata situazione attuale e per annunciare i passi successivi.
Secondo un primo bilancio, tutti i feriti sono stati tratti dalle macerie e portati in salvo, afferma il prefetto Palomba, il quale trasmette anche i saluti della presidente Meloni. Nel frattempo, il procuratore Fragliasso ha già avviato un'indagine per determinare le cause del crollo.
Un team di esperti guidato dal capo della procura di Torre Annunziata ha effettuato un sopralluogo sul luogo del disastro già nel pomeriggio di ieri. Inoltre, emerge un'ordinanza comunale datata 2013 che solleva interrogativi: l'edificio era realmente sicuro? Inizia così un vero e proprio enigma da risolvere. Un consulente della procura e il pubblico ministero incaricato effettueranno un sopralluogo per valutare anche le condizioni degli edifici circostanti a quello crollato.
Sarà necessario rimuovere rapidamente le macerie e prevenire azioni di saccheggio, avverte il procuratore. Sarà la procura a fare chiarezza sulla storia degli ultimi dieci anni di quell'edificio. Il comandante dei vigili del fuoco dichiara che sono pronti a utilizzare droni dotati di termocamere per seguire tutte le operazioni di rimozione delle macerie. Alla fine, si può quasi parlare di un "miracolo" che si è compiuto.
L'indagine è appena iniziata, mentre la bonifica del sito deve ancora essere pianificata. Una quiete sconvolta scende su via Umberto I, mentre i video dell'incidente si diffondono rapidamente tra i cellulari nella città quasi deserta. Grazie al caldo asfissiante, gran parte dei ventiquattro abitanti del palazzo era al mare alle undici di ieri. Tuttavia, il parroco della vicina chiesa del Carmine si apprestava a iniziare la processione dedicata alla Madonna del Carmine, che avrebbe attraversato proprio la strada del crollo.