In occasione dell’incontro con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, si è a lungo discusso dei beni confiscati alla malavita organizzata in Italia e in Campania. Circa 3mila sono le strutture sottratte alla camorra, ma quasi le metà al momento restano in balia dell’abbandono, nonostante siano sotto la responsabilità dei comuni.
“Insieme al vicepresidente della Camera Sergio Costa ho tenuto un incontro relativo alla sicurezza nell’area Metropolitana di Napoli e sui beni confiscati, negli anni, alla camorra - spiega il deputato Alessandro Caramiello -. Nei giorni scorsi abbiamo visitato diverse strutture un tempo appartenute alla malavita, come la Masseria Ferraioli, gli immobili di Casalnuovo e altri beni che potrebbero e che devono tornare nella disposizione della comunità. Abbiamo incontrato il prefetto di Napoli e abbiamo chiesto delucidazioni sui processi relativi all’assegnazione e al riutilizzo di terreni, appartamenti, immobili appartenuti a boss e sodalizi della camorra ed emersa la volontà congiunta di accelerare i processi”.
“Con il prefetto – aggiunge – non si è discusso solo di beni confiscati alla camorra, bensì anche dell’emergenza sicurezza dell’area Metropolitana di Napoli e in particolare dei comuni vesuviani, spesso teatro di episodi criminosi allarmanti. Penso allo sparo avvenuto a Portici poche settimane fa, alle bombe della camorra che hanno squarciato il silenzio della notte. Una situazione su cui serve l’intervento dello Stato, infatti, al termine di un incontro proficuo e cordiale con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ci è stato assicurato un nuovo summit per adottare i provvedimenti necessari”.
Campana, beni confiscati alla camorra: 3000 strutture sottratte alla malavita
Caramiello: "Circa la metà degli immobili non viene utilizzato per nessuno scopo"
Napoli.