Incendio Agrimonda, rischio contaminazionie falde acquifere

Audizione per la bonifica dell'area di Mariglianella, Muscarà: cittadini hanno il diritto di sapere!

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L'azienda di insetticidi 27 anni distrutta da un rogo. Arpac vuole allargare di 100 metri le indagini dell’area

Mariglianella.  

E' arrivato in commissione Ambiente alla Regione, il caso del sito inquinato dell'ex Agrimonda di Mariglianella. Dopo quasi 28 anni dal rogo che distrusse l'azienda di insetticidi e numerose manifestazioni di protesta per la sicurezza ambientale  finanche con azioni giudiziarie alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sul piano della bonifica siamo ancora in ritardo. paradossalmente e drammaticamente non si vede un iter avviato e tempi certi per la completa e definitiva bonifica e per la manutenzione necessaria delle aree inquinate.

Per saperne di più In questo video il reportage di Ottochannel realizzato sul sito inquinato di Agrimonda 

Dopo aver concluso l’audizione il consigliere regionale Maria Muscarà si è fatta  portavoce dei cittadini che denunciano da tempo i pericoli del sito.

“I cittadini non possono più vivere con questo pericolo per questa grossa azienda che prese fuoco 27 anni fa, la quale produceva prodotti agricoli tipo insetticidi e tanto altro, il sito è ancora lì coperto da un telone malconcio che lascia entrare acqua ed uscire odori nauseabondi, certamente nocivi per la salute umana. Questo sito è stato identificato come sito orfano, tale per cui il Ministero gli ha attribuito la somma di 2 milioni e mezzo di euro a seguito di adeguate progettazioni. Per la sottoscritta, era molto interessante seguire questa audizione, in quanto negli ultimi incontri che effettuammo, capimmo che non solo il sito in sé era pericoloso, ma era maggiore il rischio di contaminazione delle falde acquifere, di conseguenza una cosa gravissima. Attendiamo i documenti che provino adeguati approfondimenti sulle contaminazioni delle falde. L’Arpac ha ben definito quindi, nella Conferenza dei servizi, che le indagini andrebbero addirittura allargate ad un’area di 100 metri oltre il sito stesso, proprio per capire quali siano i rischi di contaminazioni, specialmente dopo 27 anni: secondo l’atlante della mortalità quella è una zona nella quale si muore di più, i cittadini hanno il diritto di sapere!” conclude  Muscarà.