Sugli scontri dei tifosi sull'autostrada A1, "la Polizia sta lavorando per acquisire tutti gli elementi per individuare il maggior numero di responsabili. Ho emanato un decreto di divieto di trasferta per due mesi delle due tifoserie della Roma e del Napoli. In generale, rafforzeremo le valutazioni anche in relazione ai rischi legati agli spostamenti delle varie tifoserie". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in un'intervista al Messaggero. "Le forze di polizia hanno fatto un grande lavoro e tutto quanto era nelle loro possibilita' per evitare conseguenze ben piu' gravi. E' stato evitato che i due schieramenti di facinorosi entrassero in contatto.
Ma non era francamente prevedibile che alcuni di loro, arrivati alla spicciolata con auto private, si fermassero invadendo la carreggiata di un'autostrada, un fatto mai avvenuto prima", ha sottolineato Piantedosi, che ha aggiunto: "Ho condiviso con i sindaci l'opportunita' di avviare una riflessione sulla riforma dell'ordinamento delle polizie locali proprio affinche' queste possano costituire una componente sempre piu' importante del sistema della sicurezza pubblica. Tra i temi che tratteremo ci sara' quello della massima condivisione delle informazioni contenute nelle varie banche dati. Un gruppo di lavoro, a cui partecipera' anche l'Anci, avviera' a breve la propria attivita'". Sui fenomeni di malamovida "stiamo definendo i dettagli di una pianificazione di controlli straordinari. La socializzazione non deve andare a discapito della quiete pubblica e della sicurezza", ha precisato il ministro.
Il ministro affronta poi il tema della violenza contro gli operatori sanitari: "Avvieremo un'iniziativa nei prossimi giorni per rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza. Partiremo dalla Capitale e poi ci dedicheremo alle altre grandi città". Parlando di gang giovanili, "occorre operare alla radice dei fenomeni, coinvolgendo anche le istituzioni titolari di più specifiche funzioni in materia di disagio. L'attività di contrasto non può basarsi esclusivamente sulla repressione"