Morti Genova. "Addio Gennaro,camionista buono papà di 2 figli"

Casalnuovo a lutto

Casalnuovo di Napoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

Dolore a Casalnuovo, dove abita Gennaro Sarnataro, 48 anni, sposato e padre di due figli. L'uomo è morto nella tragedia del ponte crollato a Genova.

Gennaro Sarnataro era un autista della Ital trans o Fruit di Scafati, una ditta di trasporto di frutta e ortaggi. A lanciare l'allarme il titolare dell'azienda di trasporto, che in televisione aveva notato la fiancata del suo automezzo tra le macerie del crollo.

I parenti sono arrivati in tarda mattinata ieri alla camera mortuaria dell'ospedale San Martino per svolgere le pratiche burocratiche. La vittima si occupava di trasporto di ortofrutta e stava rientrando in Italia dalla Francia. «Era un grande lavoratore, una persona perbene» è lo stringato commento dei familiari davanti all'obitorio. Gennaro lascia i suoi adorati figli. Lavorava per la sua famiglia. Guidava grossi tir trasportando prodotti della terra per far vivere la sua adorata famiglia. Un viaggio che stava per concludere per rientrare a casa per trascorrere le feste del Ferragosto con i familiari. Ma purtroppo su quel ponte maledetto ha perso la vita.

«Gennaro era un camionista, un gran lavoratore. Stava per tornare a casa. Una tragedia senza fine. Mio cognato arrivava da Albenga era diretto a Casalnuovo. Ancora chilometri da macinare, prima di per arrivare a casa. Quando abbiamo sentito della tragedia di Genova, abbiano iniziato a chiamare ripetutamente sul suo cellulare. Inutilmente. Era dato per disperso fino a ieri mattina. Siamo arrivati qui per cercarlo tra i feriti. Una tragedia che non auguro a nessuno. Quando abbiamo saputo e accertato che era morto siamo piombati tutti nel dolore più profondo».

Ma la rabbia per quella che tanti definiscono una strage annunciata è davvero tanta e comprensibile. «Le autostrade fanno schifo - commentano i parenti di Gennaro Sarnatano e altri colleghi autotrasportatori -. C'è da morire a viaggiare in Italia. Buche, dossi, ponti insicuri. Il nostro Gennaro viaggiava come tanti colleghi su queste maledette autostrade. E nessuno fa niente. Turisti, pendolari lavoratori rischiano la vita su queste autostrade che fanno schifo. Non è giusto, chi ha sbagliato deve pagare«. Per Gennaro tanta rabbia e dolore. La solidarietà dei colleghi è infinita. Molti i suoi amici che hanno raggiunto la camera mortuaria. «Aveva solo 46 anni. Non doveva succedere - commentano - Io quel ponte lo percorrevamo anche due, tre quattro volte al giorno. Poteva essere chiunque di noi a morire così, mentre era sul camion, al lavoro».