Violenta 2 bimbe nel palazzo: era già ai domiciliari per abusi

Il caso a Qualiano

Qualiano.  

 

di Simonetta Ieppariello

Avrebbe approfittato delle bimbe sul pianerottolo di casa oppure in qualche zona buia, isolata del palazzo. Le avrebbe toccate, molestate palpeggiate nelle parti intime ogni qual volta ne aveva l’opportunità. Quell'uomo avrebbe approfittato di loro abusando della loro fragilità o debolezza psicologica. Ad accorgersi di tutto sono state le mamme delle due bambine di 11 e 12 anni. Le donne avevano infatti cominciato a nutrire qualche sospetto in seguito di alcuni strani atteggiamenti. Le vittime in un primo momento sono state restie a confessare.

Forse temevano la reazione di quell'uomo. Poi però si sono fatte coraggio e hanno raccontato ai genitori quanto accaduto. Così è scattata subito la denuncia ai carabinieri di Qualiano, coordinato dalla Compagnia di Giugliano, che hanno eseguito l’ordinanza di arresto nei confronti del presunto orco. L’atto è stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli Nord. In manette un 43enne, residente a Qualiano. Sul suo capo pende l’accusa per abusi sessuali nei confronti delle due bambine. Abusi posti in essere durante il regime degli arresti domiciliari a cui era ristretto a seguito di una condanna per lo stesso reato. Le minori, sentite presso l'Ufficio di Procura in audizione protetta, hanno confermato quanto riferito dalle loro madri, arrichendo il racconto di particolari inquietanti.

«Non possiamo accettare che un criminale già condannato per reati sessuali, un criminale a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, abbia potuto, nonostante le misure restrittive, abusare sessualmente di due bambine di 11 e 12 anni. Questa storia che arriva dalla provincia di Napoli dimostra una falla enorme nel sistema delle misure cautelari alternative: perché un soggetto del genere non era dietro le sbarre dove non poteva fare del male a nessuno? Anche questa vicenda conferma che il pericolo di recidiva in questi soggetti è elevatissimo e che per fermarli occorrono farmaci che inibiscano le loro pulsioni ovvero la castrazione chimica. Chi continua a opporsi si assume la responsabilità di questi continui orrori. Altrimenti c'è una sola alternativa: il fine pena mai». Lo afferma il senatore della Lega Roberto Calderoli, vice presidente del Senato