Meningite: c'è una terza vittima in Campania

Fondamentale proteggere i bimbi con il tetravalente

Torre del Greco.  

 

di Simonetta Ieppariello

Meningite, muore una donna al Cotugno: ed è il terzo caso nel mese di gennaio da meningococco, registrato in Campania dall'inizio dell'anno. Terzo decesso sui sei contagi segnalati. È morta nella notte tra mercoledì e giovedì la donna di 60 anni di Torre del Greco che era arrivata in condizioni disperate al pronto soccorso del Cotugno. La donna era stata prima portata al Cardarelli, poi accertata la sintomatologia era stata trasferita al Cotugno. I sanitari hanno subito accertato che le sue condizioni erano disperate. La diffusione nel sangue delle tossine batteriche era in corso. Una volta effettuati i prelievi è arrivato il responso: la donna era affetta da Meningocco di ceppo Y il responso. Si tratta del primo caso di questo tipo nel 2018. Nonostante i sanitari invitino tutti a non allarmarsi, rimarcano la necessità di sottoporsi ai vaccini. L’indicazione è di effettuare la vaccinazione tetravalente che copre C, A, Y e W, tra l'altro offerta gratuitamente in Campania.

Lo scorso 15 gennaio una bimba di 12 mesi, proveniente da Ischia (Napoli), morì nell’ospedale Santobono di Napoli a causa di una meningite fulminante. La piccola arrivò in eliambulanza, dopo essere stata nel pronto soccorso dell'ospedale Rizzoli di Ischia. Pochi giorni prima un altro decesso.

Un bimbo morì nella notte della befana, al Cotugno, Il piccolo (non vaccinato) venne colpito da una meningite da meningococco, la forma più contagiosa dell'infezione cerebrale. Arrivò al Cotugno dal Santobono, alla mezzanotte tra venerdì e sabato in condizioni disperate, già in preda alla fase finale di un'infezione generalizzata provocata dal micidiale batterio.

Scorrendo i dati del Cotugno dello scorso anno i casi risultano meno gravi.

Sono trenta i casi di meningite (quasi tutti di origine batterica e da meningococco) trattati in pronto soccorso e curati presso la rianimazione infettivologica del Cotugno nel corso del 2016. Di questi nessuno è stato mortale. Almeno due i casi invece, trasferiti da altre strutture e già in condizioni disperate, che non ce l’hanno fatta ma si trattava di situazioni ormai compromesse sul piano clinico che non offrivano molte speranze.

Il Cotugno è una delle poche strutture in Italia e l’unica al Sud in grado di differenziare correttamente un’infezione da meningococco, da pneumococco o virale, identificando anche il ceppo e i sottotipi genetici del microrganismo.