Morte in corsia dopo l'incidente. «Ho pregato per Antonio»

Commovente lettera dell'automobilista coinvolto nello scontro

Torre del Greco.  

Tutto inevitabilmente parte da quel maledetto incidente, avvenuto alle 20.30 lungo corso Resina.

Hanno stretto quella lettera. Hanno pianto. Mentre gli ispettori del ministero indagato sulla morte in Corsia di Antonio Scafuri, il 23enne di Torre del Geco morto dopo 19 ore di agonia nel pronto soccorso del Loreto Mare, Fabio E., l’automobilista di Ercolano la cui vettura è rimasta coinvolta nel sinistro mortale ha scritto ai familiari di quel ragazzo così tragicamente scomparso.

L’incidente è avvenuto all’altezza di villa Campolieto la sera del 16 agosto tra la vettura guidata da Fabio e la moto sulla quale viaggiava Antonio, morto poi al Loreto Mare in circostanza che la magistratura dovrà chiarire.

Indaga la procura per omicidio colposo. Sono stati sentiti medici e infermieri per quel tempo di attesa che avrebbe potuto, forse, peggiorare il quadro clinico del ragazzo. Indagano gli ispettori e l’Asl per accertare ogni eventuale responsabilità.

Ma intanto Fabio E., ha deciso di mostrare la sua vicinanza a Raffaele Scafuri e Rosaria Manna, i genitori del giovane.

L’automobilista ha affidato i suoi rimorsi, i suoi pensieri a una lettera consegnata al proprio avvocato, Andrea Scardamaglio, che a sua volta ha contattato il legale della famiglia Scafuri, Luigi Ascione.

 

«Sono addolorato e sconvolto per il tragico evento» scrive l’uomo nella missiva che Ascione ha consegnato ai genitori di Antonio. «Ho sperato e pregato affinché tutto potesse concludersi nel migliore dei modi. Non oso neanche immaginare il vostro dolore. Resto disponibile a incontrarvi per porgervi le mie più sentite condoglianze», l’ultima riflessione di Fabio.