Rifiuti e mazzette: arrestato il sindaco Borriello

Avrebbe intascato tangenti da 20mila euro al mese

Contro i migranti vicino a Salvini. Guai e polemiche per il sindaco di Torre del Greco. La città dove vissero Giacomo Leopardi ed Enrico De Nicola, con 17 ville storiche non tutte in condizioni degne del loro passato

Torre del Greco.  

 

di Siep

Ad incastrare il sindaco ci sarebbero le intercettazioni. Pur di favorire la ditta di raccolta rifiuti dei «F.lli Balsamo», avrebbe estromesso un'altra ditta e aveva anche rappresentato una situazione di pericolo per la salute pubblica.

Una motivazione che sarebbe stata priva di ogni fondamento. Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco è stato arrestato con l'accusa di aver intascato tangenti da ventimila euro al mese.  

Tutti i soggetti coinvolti avranno modo di dimostrare la correttezza della propria condotta, la propria versione dei fatti e sono innocenti fino a prova contraria.

Documentati dagli investigatori e archiviati nei faldoni delle indagini le prove dei quattordici incontri tra il primo cittadino ed altri indagati per parlare di affari. Nel mirino della procura finiscono così i presunti affari sospetti. Traditi dalle cimici e dal satellitare posto sull'auto di Balsamo, strumenti grazie ai quali la Procura di Alessandro Pennasilico avrebbe ricostruito quei 14 incontri sospetti. 

Nella quarta città per abitanti della Campania, l'arresto del sindaco dimissionario Ciro Borriello è l'argomento del giorno.

Ore amare per il sindaco-chirurgo che era stato già sindaco nel 2007, poi deputato transitando dalla Dc, all'Udeur, all'Italia dei valori. E nel marzo scorso, quando Matteo Salvini tenne il suo celebre comizio delle polemiche alla Mostra d'Oltremare a Napoli, c'era anche Borriello con il suo vice sindaco Romina Stilo. Le sue foto con il leader leghista hanno fatto il giro di testate giornalistiche, tv e siti, social e profili.

Intanto proprio i referenti del partito su territorio campano prendono le distanze nelle ore amare delle accuse con Gianluca Cantalamessa, coordinatore regionale campano di Noi con Salvini, che dice sembra prendere le distanze dal primo cittadino torrese: «Il sindaco Borriello non è mai stato un iscritto di Noi con Salvini, nè tantomeno è un nostro attivista. Ha espresso apprezzamenti per il nostro leader, come tanti amministratori campani, ma nessuno può dire che ha aderito al nostro progetto politico».

La storia era conosciuta perchè già tre anni fa il sindaco ebbe un avviso di garanzia dopo una perquisizione. Pochi si aspettavano l'arresto, a dieci giorni dal termine per confermare le dimissioni presentate il 28 luglio. Già perchè Ciro Borriello, 60enne medico specializzato in chirurgia estetica, aveva annunciato: «Le mie dimissioni restano irrevocabili, per permettere alla città di fare piazza pulita di quei soggetti pronti a mettersi sotto i piedi il bene pubblico per tornaconto personale».

Poi, il terremoto giudiziario arrivato al suo rientro con la famiglia dalle vacanze. Ieri all'alba hanno bussato per notificargli l'ordinanza cautelare.

Sette consiglieri comunali (4 del Pd, 2 di differenti liste civiche e uno di Ncd) si sono dimessi, accelerando lo scioglimento consiliare. Il Pd attacca. A distanza, si fanno sentiri anche i deputati torresi Arturo Scotto e Nello Formisano di Mdp: «Il Comune va subito commissariato e collaboreremo con le autorità prefettizie per il ripristino della legalità».