di Simonetta Ieppariello
Una strada maledetta che continua a mietere vittime. Volti in fila, nella lunga escalation. Un'altra croce su quella lingua di asfalto che collega due zone interne di una Campania in cui si muore troppo spesso in auto.
La chiamano «strada-killer», progettata negli anni '70 e costruita negli anni '90. Non è mai stata completata - doveva collegare Maddaloni a Capua - ma è nata già vecchia perchè vecchio era il progetto a una corsia di marcia. In una parte, la strada che collega Maddaloni a Santa Maria Capua Vetere, passa sotto ai giardini della Reggia grazie alla creazione di una lunga galleria. L'ultima vittima della Variante Anas, la strada-killer, c'è stata oggi. Ieri la prima. Oggi un altro morto.
Nel tardo pomeriggio di ieri sulla variante che collega Caserta a Maddaloni è avvenuto il drammatico incidente. In tutto tre le auto coinvolte, con un bilancio pesantissimo: due morti e due feriti gravi. Le due vittime sono Orazio Terracciano, 62 anni, di Brusciano e Michele Vigliotta, falegname 45enne di Maddaloni.
Vigliotta viaggiava a bordo di una Opel Meriva che si è schiantata contro la Fiat Multipla guidata da Terracciano. Nell’incidente è rimasta ferita anche una ragazza di 22enne, la figlia del 62enne di Brusciano. Fortunatamente nel corso delle ore la sua condizione è nettamente migliorata e non rischia. Momenti concitati quelli dei soccorsi. Lo schianto si è verificato poco dopo le 18,30. Vigliotta, residente in via De Carlucci, viaggiava a bordo della sua Opel Meriva in direzione Maddaloni quando all'improvviso, per cause ancora da accertare, si è scontrato frontalmente contro un altro veicolo dopo aver superato da poco l'uscita che conduce alla ex Saint Gobain. L'impatto è stato violentissimo. Vigliotta è deceduto sul colpo mentre Terracciano è spirato all'ospedale di Caserta intorno alle 22.
Sul posto sono intervenuti i soccorsi, i carabinieri e i vigili urbani che hanno chiuso al traffico la strada fino alle 23.00 per permettere alla stradale di effettuare i rilievi e ai tecnici di ristabilire il manto stradale. Di fronte agli occhi dei soccorritori uno scenario terribile. Un groviglio di lamiere e auto distrutte. I lamenti dei feriti. Secondo quanto riferito la Fiat Multipla che per metà sporgeva all’esterno del cavalcavia e che per pochi centimetri non è precipitata nel vuoto. L’Opel Meriva su cui viaggiava il falegname di Maddaloni ridotta ad un ammasso di lamiere. E' aperta una inchiesta per ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro e per accertare eventuali responsabilità.
Sui corpi delle vittime saranno eseguiti gli esami autoptici, utili a comprendere meglio anche la possibile dinamica dell’incidente. La prima ipotesi è quella di un sorpasso azzardato ma si tratta di circostanze ancora da chiarire.