VIDEO | Il rione "219" tra basi di spaccio, rifiuti e degrado

Il nostro reportage nel cuore del quartiere dormitorio accompagnati dalla collega Monica Cito

Brusciano.  

Brusciano, rione della 219. Un quartiere di edilizia popolare e privata sorto negli anni '80 per ospitare i senzatetto napoletani dopo gli effetti devastanti del terremoto. Un quartiere immerso tra i rifiuti. Un dormitorio per centinaia di famiglie che vivono nel degrado più totale, dove si finisce per chiudere non un occhio, ma due, dinanzi all'illegalità e alla camorra. Ad accompagnarci in questo viaggio nel cuore del rione-ghetto è una collega, la giornalista Monica Cito de "Il Roma" che ringraziamo per la professionalità e l'infinita disponibilità. 

Periferia della periferia, la 219 di Brusciano è famosa in tutta l'hinterland napoletano per le sue basi di spaccio. Qui, i tossici fanno la fila, ogni giorno, per acquistare le dosi di crack, cobrette o eroina. Comprano e si fanno tra la gente, incuranti che a quattro passi ci sono luoghi frequentati da mamme e bambini. Le scuole in particolare. Dall'infanzia alle medie. Sono quelle dell'Istituto comprensivo “De Filippo-De Ruggiero”. Una scuola di frontiera. La frequentano i bambini del rione. Una scuola difficile in un quartiere difficile. Per rendersene conto basta ascoltare le parole della Dirigente Scolastica, Fortuna Parma.

Qualche tempo fa, l'auditorium della scuola è stato dato alle fiamme. Nottetempo, qualcuno ha deciso di appiccare un rogo distruggendo ogni cosa: palcoscenico, poltroncine, camerini. Lo hanno fatto perché la scuola, per ragioni di sicurezza, si era soltanto permessa di avanzare richiesta al Comune per l'installazione di telecamere che riprendessero l'entrata e l'uscita degli studenti. Quegli occhi elettronici avrebbero potuto dare fastidio. Avrebbero potuto anche immortalare il via vai diurno e serale nelle basi dello spaccio. Alla “De Filippo-De Ruggiero, però, preside ed insegnanti non mollano continuando a credere nel progetto educativo. Ciò nonostante, è davvero complicato far capire ai ragazzi quale sia la parte giusta in cui stare. Lo Stato è pur sempre quello che ha allontanato un padre dalla sua famiglia. Poco importa se era un delinquente.

E poi ci sono i residenti, stanchi ed esausti di vivere come topi tra le fogne. Una signora bionda sulla cinquantina nota la nostra presenza nel parco. Ci chiama a gran voce dalla finestra, vuole che ci avviciniamo. Ci invita, insieme ad altri inquilini, ad entrare in uno dei palazzoni della 219 e a scendere negli scantinati dove, se non si sta attenti, si rischia di morire fulminati...

Ecco il servizio andato in onda nel tg di Otto Channel 696. Presto, sull'emittente e il sito www.ottochannel.tv, il documentario integrale del nostro viaggio nella "219".

 

Rocco Fatibene