VIDEO Vesuvio, brucia pure Ottaviano: agricoltura in ginocchio

Il sindaco Capasso: «Chi si è reso responsabile dello scempio, dovrà pagarla cara»

Ottaviano.  

Mentre gli elicotteri e i canadair continuano a sorvolare il Monte Somma, man mano che i focolai si spengono sotto i getti d’acqua, la devastazione del Parco Nazionale del Vesuvio appare sempre più evidente. Da Terzigno a Trecase, da San Giuseppe Vesuviano ad Ottaviano, ettari ed ettari di fauna fuoriescono dalla coltre di fumo nero ma nulla sarà più come prima. Le fiamme hanno divorato ogni cosa. In ginocchio l’agricoltura del Vesuvio. Non c’è più traccia dei campi in cui si coltivano il pomodoro del piennolo. Distrutti i vigneti dai quali si ricava il rinomato Lacrima Cristi. Una situazione drammatica.

L’ultimo fronte del fuoco sta interessando il territorio di Ottaviano. Gli operai della SMA Campania e gli agenti della Forestale sono impegnati per scongiurare rischi concreti alle abitazioni. Le indagini intanto vanno avanti. Oramai si ritiene assodata la matrice dolosa. I probabili motivi del vasto incendio sono riconducibili con ogni probabilità all'azione di piromani. Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, denuncia i “continui affronti al territorio”. «Chi si è reso responsabile di un simile scempio, dovrà pagarla cara. Non si può distruggere un'oasi così bella. Ora però non è tempo di polemiche, bisogna raccogliere le energie per spegnere i roghi quanto prima, salvando il salvabile», ha dichiarato il primo cittadino ottavianese ai microfoni di Otto Channel 696.

La Regione Campania, intanto, interviene per contrastare l'emergenza incendi boschivi. Su proposta del presidente De Luca, la Giunta regionale ha approvato una convenzione con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, predisponendo lo stanziamento di fondi per 460mila euro. La delibera dispone impiego di un maggior numero di mezzi e uomini, sia sul fronte della prevenzione che di quello degli interventi d'emergenza. 

 

Faro